Forme: un nuovo poster magazine stampato in letterpress

In un periodo storico in cui pubblicare contenuti è alla portata di chiunque, mettere le proprie parole nero su bianco per farle leggere al mondo intero è questione di pochi istanti, e farlo non necessita di specifiche conoscenze tecniche, può apparire oltremodo anacronistica e nostalgica l’uscita di una pubblicazione composta e stampata interamente a caratteri mobili.
E tutto sommato lo è, ma Forme, oltre a essere il frutto di una passione — quella per le arti tipografiche tradizionali — è anche un memento.

Perché chi cerca di restare a galla e di non annegare nelle putride paludi della disinformazione, chi prova a separare i fatti dai fattoidi, le voci autorevoli dal vociare belante (o “la zizzania dal grano buono”, per usare un’espressione biblica), sa benissimo che proprio l’immediatezza e l’accessibilità — un tempo ingredienti fondamentali dei futuristici sogni di tutti i libertari, che vedevano nella rete lo strumento definitivo per la liberazione culturale ed economica degli individui — sono alla base di quel fenomeno che da qualche anno a questa parte chiamiamo post-verità.

E non è un caso che il primo numero di Forme, prodotto in poche copie, ciascuna stampata con tecnologie ormai obsolete, che solo un ridotto numero di professionisti e appassionati sa utilizzare, sia dedicato proprio alla disinformazione e alle cosiddette fake news, tra titoli degni di siti-spazzatura e dei boxini morbosi, e un saggio appositamente commissionato al neuroscienziato cognitivo Neil Garrett.

L’idea è del designer britannico Richard Ardagh, ma Forme è in realtà un’opera corale, che ha coinvolto anche lo studio New North Press — di cui ho già parlato tempo fa per un curioso carattere tipografico modulare, e del quale Ardagh è uno dei fondatori.

Affascinante lavoro di pazienza, competenza e artigianalità, Forme si può acquistare online.