«Da dove prendiamo le nostre idee?» si chiede il designer britannico John Coe riassumendo i contenuti del nuovo numero della sua rivista Pressing Matters, dedicata alle arti della stampa e arrivata al 26º numero. «Trovo affascinante» dice «il modo in cui alcune persone scelgano di cercare ispirazione dentro di sé (o vicino a casa), mentre altri creano mondi magici e immaginari per esplorare i propri pensieri e sentimenti attraverso la stampa. Questo numero vede storie di esseri mitici e mostri accanto ad articoli sull’autoriflessione e sulla transitorietà. Entrambi condividono la premurosità che gli autori mettono nel loro lavoro — in parte introspettivo, in parte “vieni a vedere cosa penso del mondo” — è questa dualità che rende il mondo della stampa un posto così interessante da esplorare».
Come ogni uscita, anche questa è densa di storie e, soprattutto, di splendide opere realizzate con le tecniche più svariate, negli studi di stampatrici e stampatori che — negli USA come nei Paesi Bassi, in Estonia come nel Regno Unito, in Germania come in Irlanda — lavorano in mezzo a inchiostri e racle, torchi e telai.
Protagoniste e protagonisti di questo n.26, che si acquista online, sono Anne Benjamin, Paul Catherall (di lui abbiamo già parlato in passato), Pauline Caulfield, Hammer Chen, Curious Journeys, Stanley Donwood (autore di molte delle copertine dei dischi dei Radiohead), Suzanne Kruisdijk, Louise Lockhart, Vanessa Meshack, Mabel & Co, Jamie Murphy, Jaco Putker, Cloudia Rivett-Carnac, Gemma Trickey, TYPA, Viola Wang e Sophia Wolf.



















