Una delle definizioni più efficaci di monumentalismo l’ha data il grande Ugo La Pietra.
«L’architettura monumentale è l’estetizzazione delle regole repressive. L’estetizzazione di una società invece della sua realizzazione»
Ugo La Pietra, “Monumentalismo”, 1972
Concetto che ha poi ulteriormente allargato nell’omonimo cortometraggio del ’74 che, «girato “dentro e fuori” la Stazione Centrale di Milano», spiega La Pietra, «utilizza questa architettura come modello per scoprire che nell’ambiente in cui viviamo quasi sempre non esiste una relazione tra spazio e uso dello stesso».
Il monumentalismo è scenografico, teatrale. Il monumentalismo rappresenta, appunto. E per questo è tipico dei regimi totalitari e delle dittature.
Nei paesi dell’ex Unione Sovietica e negli stati che nei decenni passati subirono l’influenza di Mosca, sono ancora evidenti i segni dell’architettura monumentale: nelle piazze, nelle università, negli uffici governativi e nei monumenti celebrativi, nei memoriali, nelle tombe, negli alberghi e nei cinema, nelle “semplici” fermate dell’autobus e nelle insegne della città.
Un fotografo e ricercatore britannico, Darmon Richter va in cerca di quei segni, e da oltre 10 anni sta viaggiando in lungo in largo per quei luoghi, documentando e raccontando. Il frutto di tale ricerca è un sito, Monumentalism, che raccoglie gli scatti realizzati.
Il sito si può navigare in vari modi: lasciandosi semplicemente andare al flusso di immagini — davvero sorprendenti, le une accanto alle altre, e capaci di restituire in maniera immediata l’arroganza, la volontà di potenza, il kitsch, la comicità involontaria, ma anche, talvolta, la grandezza architettonica dei regimi —, oppure selezionare (cliccando su explore) il tipo di monumento o la nazione.
Per ciascuna immagine, laddove possibile, ci sono informazioni sull’anno di costruzione, l’architetto o gli architetti e qualche cenno storico, che spesso rimanda a un altro sito, The Bohemian Blog, gestito dallo stesso Richter e dedicato proprio al reportage e al racconto di tali luoghi.
Tra l’altro Richter organizza regolarmente anche dei tour tematici — dalla visita all’eredità in cemento del Partito Comunista Bulgaro ai monumenti alla memoria dell’ex Jugoslavia — che vanno sold out in pochissimo tempo.