Innovatore, sperimentatore, mecenate, rivoluzionario profeta della moda e dello stile, della comunicazione e del marketing, ma forse più di ogni altra cosa catalizzatore di talenti e scintilla capace d’innescare “il sacro fuoco” in generazioni di creativi di ogni settore: la cruciale importanza di Elio Fiorucci — scomparso il 20 luglio di due anni fa e non ancora celebrato quanto meriterebbe — si vede anche nelle piccole cose.
Ne è un esempio questa fanzine, nata da una semplice e sincera folgorazione che l’illustratrice e graphic designer americana Amrita Marino ha avuto scoprendo per la prima volta, poco tempo fa, il nome e il marchio Fiorucci attraverso le straordinarie immagini delle sue campagne di comunicazione.
Data l’evidente influenza che Pop Art e Gruppo Memphis hanno nelle illustrazioni di Amrita Marino, era quantomeno prevedibile che l’artista finisse prima o poi per imbattersi nello stilista milanese ma, come spiega lei nella quarta di copertina della fanzine, questa rivelazione le ha letteralmente aperto un mondo (internet rabbit hole, lo definisce) e a quel punto si è messa a reinterpretare, con il suo stile, alcuni degli elementi e delle suggestioni scovate in quelle immagini, alcune delle quali realizzate in origine da Terry Jones, che oltre ad essere il fondatore di una rivista come i-D lavorò anche come direttore creativo di Fiorucci.
Finding Fiorucci, questo il nome della fanzine, presentata a New York qualche settimana fa, è stampata in risograph e si può richiedere via mail all’autrice (sperando ce ne siano rimaste copie).
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