Come si chiamano quelli capaci di mostrarti con semplicità qualcosa che hai sempre avuto sotto il naso ma di cui non ti sei mai accorto? Ah già, di solito li chiamano poeti. O artisti. E a loro basta appena un gesto, o un mucchietto di parole, ma quelle giuste, oppure una giustapposizione, un contrasto, niente più che lo spostamento del punto di vista.
Ora, non so se sia corretto definire poeti o artisti coloro che hanno realizzato il libro che sto per segnalare ma per me l’effetto è stato quello di un’epifania: ho finalmente capito cos’è quel qualcosa in più che hanno certe case, quando le guardi sulle riviste o sui siti di design. E non parlo di quegli interni algidi e perfetti e senz’anima dove tutto è al posto giusto e niente è reale, quelli in cui nessun essere umano col suo bagaglio di scazzi, idiosincrasie, lerce abitudini e lunedì di merda vivrebbe davvero. Parlo degli appartamenti veri, bellissimi ma vissuti, disordinati, imprecisi in cui persone comunque molto più fortunate, sicuramente più brave e di successo di me passano sul serio le giornate e sì, d’accordo, ovviamente quando viene il fotografo danno una sistemata, tatticamente spostano, girano, impilano libri in ogni dove, ma l’anima rimane e la senti anche attraverso una foto.
Però, dicevo, va bene la luce, va bene i mobili bellissimi, costosi o recuperati che siano, va bene il buon gusto, le stampe in edizione limitata, il ricordo ben selezionato messo al posto giusto, le costole dei libri d’arte ben visibili, le assi di legno vintage come pavimenti, però c’è sempre quel quid, nelle foto stile The Selby, che non riuscivo a capire cosa fosse.
Ora grazie a questo libro lo so, e quel qualcosa è il verde, quel verde che sa di vita, il verde delle piante 🌱🌵🌿.
E—sarà che il mio pollice è tutt’altro che verde—finché Greenterior non ha puntato idealmente il ditino, non me ne sono accorto.
Realizzato da Magali Elali e Bart Kiggen, fondatori di Coffeeklatch, sito belga che pubblica interviste realizzate davanti a un buon caffè nelle case dei cosiddetti “creativi”, il volume nasce a sua volta dalla semplice quando inaspettata constatazione di quante piante, e quanto splendide, ci fossero negli appartamenti che Magali e Bart visitavano.
Da qui l’idea di dedicare una pubblicazione proprio a quelle, con tanto di approfondimenti sul rapporto tra i padroni di casa (i protagonisti di Greenterior sono 18, vengono da 5 diverse città e lavorano in campi come la moda, la fotografia, l’editoria, ovviamente il design) e le loro verdi meraviglie, oltre a consigli di giardinaggio e su come combinare piante e arredi.