Da poco più di 10 anni l’associazione Quaderni Aperti raccoglie quaderni appartenuti ad alunni delle elementari e delle medie e sta pian piano organizzando un archivio che ad oggi conta già oltre 600 pezzi, dai primi del ‘900 a oggi, e che continua a crescere grazie alle donazioni e ai prestiti dei privati (per approfondire leggiti l’intervista che ho fatto circa un anno fa a Thomas Pololi, fondatore dell’associazione).
Tra i tanti progetti che Quaderni Aperti porta avanti, oltre alla digitalizzazione dell’archivio, all’organizzazione di laboratori con i bambini e serate dedicate ai reading dei propri vecchi quaderni, ci sono anche le mostre.
La prima, tenutasi da novembre a dicembre dello scorso anno, ha visto come protagonisti i quaderni dei piccoli milanesi, e proprio in occasione dell’evento l’associazione ha iniziato a collaborare con la cartiera vicentina Arbos per la creazione di una serie di quaderni “da scrivere e da collezionare”.
Quei quaderni, ciascuno dedicato a una decade, in cui i fogli bianchi per scrivere e prendere appunti sono affiancati dalle pagine di alcuni dei quaderni originali dell’epoca (disegni, temi, “pensierini”: e immagino già quanto stimolante possa essere buttar giù un’idea o un pezzo accanto al tema di un bambino di quarta elementare di Bergamo, scritto nel ’93 e intitolato Desidero comunicarvi una mia aspirazione—roba che Thomas, Quaderni Aperti e Arbos hanno trovato la soluzione alla famosa ansia da pagina bianca), sono appena arrivati nei negozi. Perlomeno i primi quattro—in totale saranno 10—e cioè quelli sugli anni ’60, ’70, ’80 e ’90, distribuiti nelle librerie la Feltrinelli e nelle migliori cartolerie e librerie.