TekAgenda 2024: per un anno all’insegna dell’arte contemporanea

Dodici mesi scanditi dai lavori di dodici artisti contemporanei che invitano a vivere il nuovo anno con uno sguardo alla bellezza, alla riflessione, al pensiero. Questo è il progetto di TEKA Edizioni che, dopo avere dedicato l’agenda 2023 a opere di impressionisti affiancate da brani di letteratura italiana capaci di richiamarne e amplificarne sensazioni ed emozioni, ha scelto per il 2024 un’immersione nel contemporaneo.
Coinvolti in questo progetto Sabina Melesi, della Galleria Melesi di Lecco (storica galleria che gestisce anche l’Archivio Jiří Kolář, svolgendo attività di ricerca, raccolta e divulgazione dell’operato artistico del maestro ceco) che ha proposto alcuni dei suoi artisti, selezionando il lavoro che meglio si prestasse a rappresentare una festività per ogni mese dell’anno e Prashanth Cattaneo, giornalista e curatore di progetti culturali, che ha intervistato gli autori, dando una sua personale lettura delle opere.

«Tutte le opere selezionate svelano un significato profondo e offrono una visione unica e peculiare che indaga le questioni riguardanti la vita, che siano di carattere sociale, politico, culturale o ambientale» sottolinea Mariangela Tentori, Direttore di TEKA Edizioni.
Aperta fino al 24 dicembre, la mostra ArteQuotidiana per TekAgenda2024, che ha inaugurato la stagione artistica della Galleria Melesi, permette di ammirare dipinti, sculture, fotografie che ci faranno compagnia durante l’anno, sfogliando giorno dopo giorno l’agenda di TEKA.

Il viaggio comincia con lo sguardo fanciullesco di Gianni Cella che con il suo trittico scultoreo Gli offerenti celebra il 6 gennaio, l’Epifania del Signore. «Un lavoro che» — come scrive Prashanth Cattaneo — «parte da un’approfondita ricerca iconografica e da uno studio antropologico delle tradizioni, della storia e della letteratura. I suoi re sono svuotati della sacralità religiosa, sono l’umano. Tra le mani hanno cuore, occhi, cervello, organi che è bene riscoprire come dono e possibilità per vivere meglio». Accattivante, immediata, desiderosa di raggiungere tutti, l’arte di Fabrizio Dusi nella sua allegria e spontaneità accompagna il mese di febbraio e la sua ceramica smaltata applicata su legno Bla Bla Bla è perfetta per il Sabato Grasso del Carnevale Ambrosiano.

Pino Deodato, “Sul filo del rasoio”, 2020, terracotta policroma, cm 39 x 11 x 23
(courtesy: Galleria Melesi)

Il dittico scultoreo in terracotta dipinta del giapponese Kazumasa Mizokami dal titolo Famiglia onora la festa del Papà (19 marzo) e ci trasporta in una dimensione in cui l’arte è una carezza leggera e poetica, mentre Pino Deodato, convinto che l’artista debba essere un cantastorie capace di raccontare storie complesse in modo semplice per tutti, con la sua terracotta policroma Sul filo del rasoio celebra il Lunedì dell’Angelo del 1° aprile.

Per la Festa del Lavoro di maggio è stato scelto Nando Crippa che con la sua opera Tiralinee rappresenta un mestiere artigiano svolto con amore e impegno. A giugno si ricorda la Festa della Repubblica con CardioPatria (bandiera e tubi di plastica su tavola) di Corrado Bonomi, mentre a luglio l’artista Matilde Domestico omaggia la città di Lecco con un’opera dedicata al Campanile di San Nicolò ricostruito ritagliando in modo minuzioso tazzine e piattini del caffè, materiale prediletto delle sue sculture. Per onorare il Ferragosto è stato selezionato il lavoro di Mimmo Iacopino Misure per sarti, mentre il ritorno a scuola di settembre viene festeggiato dalla stampa su alluminio di Simona Uberto Back to school dove emerge la forza delle relazioni, la bellezza del condividere la vita a ogni età. E se la Festa del Nonni del 2 ottobre è omaggiata dal Ritratto di coniugi di Nicolò Tomaini, la commorazione dei defunti del 2 novembre viene ricordata da Luigi Erba, unico fotografo presente nell’agenda con Paesaggio dissolto #6. Infine, Enzo Forese con la sua natura morta Senza titolo torna a omaggiare San Nicolò, patrono di Lecco (dopo Matilde Domestico) facendo rivivere un’antica tradizione secondo la quale il 6 dicembre il Santo portava ai bambini tre mele rosse. Un rito che precede il Natale e infonde la gioia di un’attesa carica di speranza.

Nando Crippa, “Tiralinee”, 2012, terracotta dipinta, cm 16,5 x 43 x 34,5
(courtesy: Galleria Melesi)
Gianni Cella, “Gli offerenti”, 2023, vetroresina smaltata e dipinta, cm/cad. 58 x 21 x 22 circa
(courtesy: Galleria Melesi)
Mimmo Iacopino, “Misure per Sarti”, 2000/2010, metri per sarti su tela, cm 40 x 40
(courtesy: Galleria Melesi)
Nicolò Tomaini, “Ritratto di coniugi”, 2023
(courtesy: Galleria Melesi)
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