C’è stato un periodo, in casa mia, in cui costruire qualcosa coi mattoncini significava sperimentare ogni singola tipologia di distruzione. Come una furia mia figlia si scagliava su torri di guardia per avvistare “terribili” peluche in arrivo, ponti di fortuna costruiti tra pile di libri, villette a schiera in riva a una coperta blu. Era in piena fase distruttiva, quando né corpo né cervello sono ancora in grado di costruire alcunché e allora sperimentano gli effetti della gravità sugli oggetti, l’eccitante rumore delle cose che cadono, l’esilarante lamentarsi del papà…
Quando poi è arrivata la fase costruttiva abbiamo iniziato a passare lunghi pomeriggi insieme, lei ad espandersi in orizzontale realizzando stalle per animali, zoo e casette vagamente moderniste, io a tirar su in verticale palazzine appiccicate le une alle altre in prenda a un delirio edile degno di una città alle prese con l’Expo (ma senza le mazzette), entrambi osando di tanto in tanto ad atteggiarci a navigati costruttori, simulando astruse misurazioni con righelli e tazzine di plastica che un minuto prima erano servite a preparare luculliani banchetti d’aria fritta serviti a qualche bambola.
Il livello successivo sarà usare questi “legnetti” per piccoli architetti, magnetici e graduati, realizzati da uno studente della Parsons di New York in collaborazione con Areaware, azienda di Brooklyn che produce fantastici e giocosi oggetti per la casa e che in occasione della design week newyorkese ha coinvolto una serie di studenti nella realizzazione di piccoli ed economici oggetti d’ispirazione.
Il Little Architect Toolset, opera del giovane Carlos Ng, sarà presto messo in commercio da Areaware. Per la gioia di tanti futuri architetti.
foto Martin Seck
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