Mi piace viaggiare con la mente, sono una di quelle persone che quando ha momenti bui o di malumore rifugge in mondi lontani e viaggia di fantasia. Per molti è patetico, lo so, per altri, più simili a me, è l’unico modo per affrontare i momenti duri, quelli veri, quelli che farebbero scappare molti altri. Io non scappo mai di fronte alle avversità, ma quando voglio “staccare” o prendere un po’ d’aria dalle ansie giornaliere, mi lancio nei miei mondi paralleli.
Uno dei miei viaggi mentali è quello di andare a vivere su Marte.
Su Marte non c’è nulla, qualsiasi cosa dovessi fare sarei la prima o l’unica.
Su Marte tutto è da fare da capo e si potrebbe creare una comunità sana e libera.
Su Marte ognuno potrebbe dare il meglio (sperando non il peggio) di sé.
Questa fissa mi è nata perché da bambina adoravo il film Total recall – Atto di forza (quello con Schwarzenegger): mi piaceva così tanto che da allora ho iniziato a desiderare fosse possibile creare una vita proprio lì.
Oggi scopro che il programma Mars One sta pensando di lanciare un insediamento umano sul pianeta rosso entro il 2024. Per ora hanno già avuto 200.000 richieste di persone disposte a lasciare la Terra con un biglietto di sola andata. Qui sotto un piccolo documentario sul perché alcuni sarebbero disposti a partire senza problemi. Ad accomunare tutti gli intervistato una certa tristezza e un senso di solitudine.
Nonostante detesti prendere aerei (e di conseguenza razzi o shuttle) e mal sopporti l’idea di dover girare con un casco per respirare—mi darebbe un po’ di claustrofobia—credo che se mi offrissero un biglietto sarei tentata di partire, con famiglia annessa s’intende.
Potremmo fare un blog da lì e lanciare l’hashtag #Frizzifrizzimarte, sempre che ci sia Twitter…
E tu… lasceresti la terra per andare a vivere su Marte?
