Social Media Week Milan 2014

smw

Da oggi e fino a sabato sarò a Milano per la Social Media Week, evento che si tiene annualmente, in diverse città del mondo, dedicato ai social media, a chi lavora coi social media, a chi immagina il futuro dei social media, a chi analizza i social media e le implicazioni che hanno nella vita quotidiana e a un sacco di altra gente che nel profilo twitter ha scritto social-qualcosa o chissàchelavoroè-strategist.

Sarò lì in veste di membro di un social media team nel quale mi sento, già prima d’arrivare, un pesce fuori d’acqua come in tutti gli altri consessi sociali organizzati con cui sono venuto a contatto nella mia vita.
Per il solo fatto di essere in quella lista ho già aumentato i miei follower su twitter. E sono tutti social-qualcosa o chissàchelavoroè-strategist. A pensarci bene quasi la metà di chi mi segue su facebook è stratega. Dovesse scoppiare la guerra mentre sono lì posso ritenermi con le spalle coperte e iperconnesso.

A proposito di connessioni (che ultimamente chiamo #matasse e ai miei studenti allo IUAV di Treviso ho fatto una testa così a forza di parlare di fili rossi, bandoli e nodi) il tema della SMW di quest’anno è #vivereconnessi (un modo come un altro per dire #matasse) dunque cercherò di capire se l’ansia che mi porto addosso nell’avere continuamente input da gente più o meno sconosciuta che mi manda un sms per dire se ho visto il tweet privato che chiedeva se avessi letto il messaggio su facebook in riferimento alla mail inviata qualche ora prima e a cui non ho ancora risposto, cercherò di capire se quest’ansia è motivata o meno. E se c’è gente a cui piace davvero vivere così o se tutti i #connessiconentusiasmo sono preda di una malattia dalla quale non sono ancora stato infettato ma di cui mi tocca lo stesso sorbirmi i sintomi per portare a casa la pagnotta.

A Milano dividerò con Rocco un magnifico appartamento preso su Airbnb con idromassaggio e tappeto tigrato.
Sempre con Rocco terrò un piccolo workshop in collaborazione con Nokia.
Rocco, poi, porterà dalla Sicilia due arance dall’orto di casa e immagino che le mangeremo assieme, magari sul tappeto tigrato (ma non nell’idromassaggio, che ha già prenotato per primo e ha detto che terrà tutto per sé; io per sfregio ho deciso di tenermi il water e di non lasciargliene nemmeno un pezzettino).

Con Rocco, di nuovo, andrò a cene e aperitivi e lo so perché giusto ieri sera mi ha scritto su Facebook dicendo che mi avrebbe portato a cene e aperitivi.
Praticamente per me la SMW sarà una specie di luna di miele con Rocco, ma senza aver prima fatto il matrimonio e lasciando la totale organizzazione del tutto a un PR pazzo.
Rocco permettendo andrò a vedermi un po’ di tavole rotonde e dibattiti, che qua però si chiamano panel (a proposito: Rocco, che viene da Catania, avrà portato pure qualche panella? Mi dicono ora che le panelle sono palermitane e a Catania fanno gli arancini ma io lascio panelle, che è fisiologico al racconto).

I panel. Mi interessano:
#TwiScrivo: come fare narrativa su Twitter (divertendosi pure), pur sapendo che col mio stile (parentesi dentro a incidentali che sbattono contro altre parentesi) narrare su twitter non è cosa.
Social Media Time, la percezione del tempo in rete, ma qualcosa nel programma del panel mi mette i brividi.
Innovatori di cultura: Rete e social media nel mondo dell’arte, dei musei e della letteratura, perché so già che mi servirà per le mie docenze.
Fate l’amore, non il porno perché poi lo devo raccontare al Broggi.
In realtà me ne interessano tanti altri ma linkare è noioso e il programma—che qui chiamano schedule—non è mica top secret!

Twitterò, immagino (non c’è scritto da nessuna parte che se alla SMW non twitti ti sbattono fuori ma secondo me sì, ti sbattono fuori e poi pagano una squadra di indiani dell’India per segnalare tutti assieme il tuo profilo come spammer o importunatore e poi fartelo chiudere, e nel contempo pagano una squadra di indiani ma stavolta d’America per venire a disturbare i tuoi sogni).
Farò Storify… No, forse non farò Storify, ché non mi piace fare gli Storify, preferisco i puzzle da 10000 pezzi e io odio i puzzle da 10000 pezzi (ma temo che mi aspetterà la stessa sorte di cui sopra: gli indiani).

Durante la mia permanenza nella città dei panel schedulati dagli strateghi potrai raggiungermi su @simonesbarbati ma solo se non sei stratega (nel qual caso, se mi cerchi, scrivi a @roccorossitto usando l’hashtag #puoidirealfrizzardone).

co-fondatore e direttore
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