Prende il nome da un vecchio atlante del ’57, del quale include una pagina dall’originale dell’epoca dentro al primo numero dedicato, come quelli a venire (la cadenza, come suggerisce il titolo, è trimestrale: gli americani hanno un feticcio per le frazioni…), ai prodotti di una volta e alle aziende americane che producono artigianalmente, insieme ad una raccolta di oggetti, manufatti, opere d’arte del passato: iIn pratica Atlas è una sorta di wunderkammer su carta.
Il primo numero, disponibile in 1000 copie ed acquistabile sul sito, è stato finanziato grazie al crowd-funding. Siti come Kickstarter sembrano diventati quasi una manna dal cielo per i progetti editoriali indipendenti (e noto che il budget per un numero è più o meno sempre lo stesso, attorno ai 15-20.000 $) ma mi chiedo se in Italia sarebbe altrettanto facile riuscire a tirar su il necessario grazie al contributo di anonimi finanziatori (anche se più che un investimento in questo caso si tratta più o meno di una promessa d’acquisto).
