C&B Homeworks | Hugo Cabret + Oscar

Hugo Cabret
di Martin Scorsese
USA 2011

Ciao popolino. Come va? Ancora arrabbiato con C&B per quella vecchia storia di Lisbeth Salander? Ma dai, che ti pare? Scurdamose u pasado! «Vabbuò.»
Mi rivolgo di nuovo a te, popolino, perché ho una cosa da dirti a proposito di Hugo Cabret. Ma tu, popolino, ma che non lo conoscevi già George Méliès? Dài davvero, non mi far sembrare il solito supponentello dell’ultima ora, non ti sto chiedendo se hai visto tutti i film anni ’20, se conosci Murnau, Griffith, Vigo e gli altri della combriccola del muto e della Storia del Cinema Annualità I – queste sono cose che vi chiederebbe lui, fuori sincrono – ma davvero… George Méliès? Dài! Almeno George Méliès, che se vedi il Cinema, se leggi C&B… almeno lui! Non è supponenza, anche se la sembra, è invece proprio stupore nel vedere che puf! “Ecco a voi George Méliès, non lo conoscevate eh? Siamo forti noi qui a Hollywood…”

Quindi Scorsese fa sostanzialmente un film-omaggio a Méliès e il pretesto è quel libro che circa un paio d’anni fa tutti mi dicevano: «leggilo perché guarda è fico mezzo scritto mezzo fumetto» (no). «Proprio sicuro che a te ti piace che a te ti piacciono queste cose di disegnare» (no).

A me piace Thomas Ott, se devo proprio andare a cercare una cosa del genere, a me le illustrazioni del libro di Hugo Cabret mi sembrano fatte da uno che (no).
Si diceva, popolino (ma non ti offendere perché sei perfettamente in linea con l’Academy che ha lanciato candidature al film manco fossero buoni sconto per uno stracchino andato a male), che tu sei impazzito per Cabret e la “potenza visiva” di Cabret.
Ma non è vero.
Non c’è potenza visiva. No pathos. No magia. No avventura. No trasporto. No…nnetto Méliès a salvare una mezz’ora di film, che inoltre arriva troppo tardi e che poteva essere meglio, ma non tipo “vabbè, poteva esse un po’ meglio”, no, più tipo poteva essere grande!

Poteva essere per i dodicenni del 2012 quello che è stato Willy Wonka per noi, poteva essere il film che vedevi, e poi rivedevi e poi rivedevi ancora. Poteva essere il sogno, la fantasia, il viaggio allucinante. Poteva essere l’emozione.

Ecco cosa manca: mancano i peli che si rizzano, le mani che sudano il cuore che batte, manca il trasporto. E saranno concetti spilbighiani quanto volete, ma – dio santo – non c’è un’emozione che è una in questo film.
Scorsese che crea dei personali horcrux e c’è un po’ di Scorsese nel bambino che scopre la magia del cinema col padre; c’è un po’ di Scorsese nell’appassionato che recupera e restaura i classici del cinema che fu; c’è un po’ di Scorsese nello stesso Méliès, che fa il cinema, ma è anche un mestierante che capisce a sue spese che i sogni sono facili da trasformare in passione: tu fatichi una vita per trasformare la passione in professione, ma quando la passione diventa il tuo lavoro inevitabilmente quest’ultimo (la fatica, la disillusione, il denaro) li distruggerà pezzo per pezzo, ingranaggio per ingranaggio, quei sogni, e non li potrai riparare mai più.

Leggibilità? Dove stiamo andando non c'è bisogno di... leggibilità!

Hugo Cabret, sia chiaro, non è Zathura, non è Robert “il Pippa” Zemeckis, non è un film con The Rock e i ragazzini, non è un fantasy-accozzaglia. Certo, l’ombra dello Scorsese che non c’è più ha il peso specifico di tutti i corpi degli altri registi che fanno film del genere e il film lo capisci che è fatto da uno che lo sa, il Cinema; ciononostante Scorsese esce sconfitto da questa scommessa (fare un film per ragazzini, quei bravi ragazzini): si perde nella storia, francamente inconsistente; si blocca nel montaggio, a volte davvero meccanico, che non va a tempo con tutti gli incessanti ticchettii che danno il tempo al film, risultando scattoso, poco fluido; non è aiutato dagli attori (fatta eccezione per Sacha Baron Cohen) che sembrano sempre sulle forze, bamboccio Cabaret compreso che fa a pugni per antipatia e mossette astruse con quell’altro, e anche la di solito “promessa del futuro” Chloe Moretz fa la figura della francesina tutta mossette e nasino all’insù.

Quando scaricherete il PDF per gli Oscar2012 (ve lo regalo giusto in fondo al post) avrete notato che ho dato la mia preferenza per il miglior film proprio a questo, ed era uno dei due che non avevo visto. Mi piacerebbe cambiare preferenza ma a questo punto rimango fedele al cavallo Scozzese, perché quanto sono populisti quelli dell’Academy non si sa, che basta che gli parli di lamaagiadelcineeema e vanno in visibilio. Ma noi, lamaagiadelcineeema, la conoscevamo già! Noi, nel 2003 tipo, quando facevamo le cose che avevano come tema il sogno, pubblicavamo articoli così <—

Noi l’abbiamo visti i favoloso film di Méliès, che è stato il primo a fare gli effetti speciali in senso stretto. Effetti non quelli di oggi “anvedi i dinosauri parono veri”; Méliès era il Genio originale, Méliès era il Genio puro, ma non di quelli che si basano sul “preesistente” e lo migliorano: lui inventava, creava dal nulla. Certo c’era l’esperienza teatrale (e si vede) ma poi c’era colorare le pellicole, tagliarle con le forbicette, c’era la stop-motion. Prima di Méliès non c’era e dopo c’era:

E comunque, Scorsese, io capisco che tu magari ti senti la musica anni 60 per carità bellissima per i film di gangster, ma non l’avevi mai visto il video degli Smashing Pumpkins?

Festeggiamo a nostro modo l’invenzione originale della gif animata:

Insomma anni ’20 is the new anni ’60, Cabret fa tris con Allen e The Artist e tutti insieme appassiontamente a raccontarci quanto erano belle la Parigi degli anni ’20, il cinema muto, le ragazze coi capelli alla maschietta. lamaagiadelcineeema che quando gli prende il filone lo prosciuga quel tanto che basta per fartelo odiare. Se vedo un altro film che omaggia gli anni ’20… ammutolisco. Anche se lo fanno gli AIR:

Oh! Ma siccome stasera finalmente ci toglieremo ‘sto dente dorato degli Oscar e siccome sono bravo: vi ho fatto una delle bellissime cose made in C&B da stampare fronte/retro su un foglio A4.
SPINGENDO FORTISSIMO qua

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scarichi un PDF che contiene un praticissimo form puntoelencato per votare gli Oscar 2012.
Se ci sono dei refusi, sono fatti di proposito, ok? Non è previsto rimborso per la cartuccia del Giallo.
E siccome Hugo Capret è il film con più nomination (e addirittura quello che secondo me vincerà, purtroppo), ecco a voi tutte le altre broccole recensioni degli altri candidati a migliori film (tranne uno che vedo oggi). Così vi fate un’idea.

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