smart urban stage: finale e conclusioni

Alla fine la mia giornata futura resterà forse soltanto un sogno ma resta il fatto che allo smart urban stage le visioni le mangiano per colazione e dopo la presentazione dei progetti, le serate gestite dalle vivacissime realtà creative romane (noi siamo stati qui e qui: e dopo il salto parliamo anche di quello), come in un bel film prima o poi la fine doveva arrivare.
E ieri sera, infatti, c’è stato il party di chiusura durante il quale sono stati premiati tre dei progetti/visioni presentati.

I PROGETTI PREMIATI
Ad aggiudicarsi il primo premio di 10.000 € è stato Calle de Diversion, progetto di LPU, che sta per Liga de la Partida Urbana, ovvero Pasquale Passannante e Rafael Machado.
Secondo premio a Sustainability Stands for Simplicity di Studio Tamassociati. A loro vanno 2500 € e l’uso di una smart per un anno.
Terzo premio a Bacterial Microcars di Roberto Di Leonardo & Luca Angelani (che, detto tra noi, era quello che trovavo più interessante). I due useranno una smart per un anno (poi magari troveranno il modo di realizzare la loro bellissima invenzione e li vedremo girare con un’auto a batteri…).

OPEN SOURCE
I ragazzi di Phlegmatics, che hanno organizzato – in maniera impeccabile nonostante i tempi strettissimi a disposizione – l’evento hanno coinvolto (in una sorta di subappalto creativo) alcune tra le realtà locali più interessanti, che a loro volta sono riuscite ad incuriosire e a coinvolgere il pubblico – un panorama umano molto variegato e molto… umano: le varie celebrities passate di lì non erano affette dal morbo del divismo e se mi sono messo a mimare una lap dance nel giardino esterno significa che mi trovavo perfettamente a mio agio (e che avevo bevuto troppo).

THE FOODERS – EAT THE SKYLINE
E’ stata la prima serata, oltre all’apertura, a cui ho partecipato.
Tra grattacieli fatti di drinks e panini, The Fooders hanno portato la loro visione gastronomicamente critica dei pessimi progetti di riqualificazione delle periferie romane.
Le foto che seguono sono della nostra super-lettrice Simona Tiracchia, che ho avuto modo di conoscere grazie a smart urban stage.

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BANG ART – THE SAVAGE CITY PARTY
L’imperativo era di partecipare numerosi e pelosi. Fatto… e fatto (la mia stupida e spelacchiata barba da allora sta crescendo, forse per influsso chimico dei barboni – questi, al contrario del mio, seri – visti durante la serata).
I nostri amici di Bang Art hanno organizzato uno splendido party a base di origami, splendidi video e musica tricotica.
Le foto stavolta sono mie. Quelle di Simona Tiracchia sono abbastanza compromettenti per il sottoscritto (vedi lap dance).

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