BOF: la seconda serata a Villa Serena

Bof: la seconda serata a Villa Serena

Nemo profeta in patria, dicevano i latini ed era proprio così che io mi sentivo ieri oltre che un po’ frustrata e delusa.
Ieri sera a Villa Serena c’è stata la seconda serata BOF: temperatura perfetta, stelle, luna piena, la Villa piena di gente, in teoria le condizioni ottimali per la buona riuscita della serata, ma allora perché mi lamento?
Vi racconto due scene per farvi capire.

Tra gli espositori di ieri sera c’era Vivian Lorca che, per mostrare le sue creazioni, ha riprodotto un atelier in un angolo del parco. Capi sui manichini, divani, tappeti, pouf ecc ecc. Mentre eravamo lì a chiacchierare si avvicinano due ragazzoni alti e grossi e con molta nonchalance prendono uno dei divani dell’allestimento e lo avvicinano al loro tavolo qualche metro più in là. Inutile dire che è bastato un mio “gentilissimo” invito a farglielo riportare lì dove era stato messo, con tanto di scuse.
Poco dopo, però, altra scena: tra gli alberi dove Vivian aveva appeso uno dei suoi Kimono, c’era una amaca. Ancora in chiacchiere, notiamo un gruppetto di ragazzi che con fare disinvolto si avvicina e cerca di sedersi, incuranti del Kimono appeso, dell’installazione, di noi che eravamo lì un po’ attoniti.

Perciò mi chiedo due cose:
uno) ma ci sono lettori di frizzifrizzi a Bologna? E a vedere dai commenti, dalle mail, dal traffico, ce ne sono eccome.
due) che bisogna fare per attirare l’attenzione di chi anche se non ci conosce e non ci legge, si trova davanti delle installazioni, dei vestiti, degli accessori, delle persone interessanti (parlo ovviamente dei designer che espongono) e non si ferma neanche per dare un’occhiata, ma considera il tutto un ostacolo tra se stesso e il bar?

Forse basterà cambiare città, cioè spostare gli eventi altrove, seppellire il BOF!
Bologna la dotta, la grassa, la rossa, non sicuramente Bologna la fashion, non fa neanche rima…
Per ora però basta recriminare, mi riservo di fare il punto della situazione della serata di ieri.

Ancora latino: pacta sunt servanda, cioè si devono rispettare gli impegni presi. Qualcuno lo spieghi, per favore, a Jessica Harris (non metto il link perché non se lo merita), che doveva esporre ieri sera e che dopo un lunghissimo balletto, vengo-non vengo-vengo, lunedì 16 mi ha scritto una mail per dirmi che non veniva, perché era molto impegnata e non se la sentiva di fare la super-woman.

Hanno invece rispettato l’impegno preso:
Vivian Lorca, cilena “trapiantata” (forse lei preferirebbe “prestata”) a Bologna, di cui leggerete nei prossimi giorni. Designer e costumista teatrale che con l’aiuto dell’amica e collega Loredana (bravissima costumista) ha riprodotto in un angolo del parco un atelier: vestiti sui manichini, ma anche una bella modella in carne e ossa, divani, asse da stiro, aghi, filo, bottoni, metro e due mac che mostravano delle slide ben rappresentanti il suo lavoro.

Ndjaxass ovvero la bella coppia di designers formata da Angela e Birama, che hanno portato in Villa un pezzo d’Africa. Calabrese lei, Senegalese lui, hanno allestito il loro spazio incorniciando alcuni capi della loro collezione P-E 08, che avevano presentato in anteprima al Human Rights Nights Film Festival, esponendo statue dell’artista senegalese Moussa Traorè, che ha dipinto a mano le stoffe usate per la collezione.

Private Circle ovvero Marcella Foschi, giovanissima creatrice di accessori simpatici e colorati in plexiglass (animali, forbici, baffi) e dell’originale Cassette Wallet di cui Simone aveva tanto entusiasticamente parlato tempo fa. Ha presentato i suoi accessori disponendoli in gabbiette per uccelli e su un prato in miniatura, ricreato su un tavolino.

A tutti loro va il nostro grazie per aver rispettato l’impegno, lavorato sotto il sole, in un pomeriggio di caldo appiccicoso, e per essere rimasti lì gentili e disponibili anche quando il pubblico non sembrava molto interessato!Agli amici, gli amici degli amici che sono passati per salutare, aiutare, supportare, grazie!
Ai lettori bolognesi un appello: se ci siete fatevi vedere!

co-fondatrice
Mostra Commenti (10)
  1. Io mi son fatta una mezza idea dopo aver osservato la gente nelle..mostre? eventi? happening artistici? della durata di una sera a cui m’è capitato di prendere parte che forse si adatta anche a BOF (dico forse visto che non c’ero anche se mi sarebbe assai piaciuto).
    E cioè che spesso tanta gente è lì solo perché ha ‘annusato l’aria’ e ha capito che in un certo senso quello era il posto dove essere, a prescindere da quale fosse il motivo dell’evento. Come se andare a bere il proprio cocktail nel bar di un festival di architettura o ad una mostra o ad un evento di design lasciasse addosso una qualche patina di .. non so bene cosa, contemporaneità e coolness senza dover però fare lo sforzo di interessarsi realmente di arte, architettura o design. E non penso che sia una problema di Bologna, penso sia equamente spalmato su tutta la penisola..

  2. marcella foschi ha davvero creato una genialata!!!!!!
    sono troppo fighe le cassette wallets,io la porto sempre con me la mia cassetta walletts die schlumpfe (i puffi) baauhahuahuh. e tutti rimangono a bocca aperta appena le vedono e ne vogliono subito una.Insomma secondo me ne valeva la pena andare a vedere le sue creazioni.Sono fresche e innovative,non è il solto prodotto di massa.Persone come Marcella vanno ammirate,fanno questo per passione e portano avanti a testa alta il design italiano nel mondo!

  3. ….. non sempre le novità vengono capite e captate, l’importante è non desistere e andare avanti, cara Francesca! ….. io ci sarò e già non vedo l’ora di essere lì ……. peccato essersi perse le altre serate!
    stefania di Estel Fashion

  4. A mio avviso le componenti sono varie. Premetto che io non me ne sto perdendo una, non solo perchè mi interessa il settore, non solo per ragioni di amicizia, non solo perchè frequento abitualmente da tempo Villa Serena che adoro, non solo perchè il 27 tocca a me e Valentina…ma perchè trovo che davvero a Bologna ci siano tutta una serie di realtà, dalla promozione, alla produzione, alla distribuzione, che rappresentano un vero potenziale, anche se di nicchia, per ora.
    Il problema è che spesso il week end i Bolognesi fuggono in riviera…davvero non è da sottovalutare come problema..provate a fare un’indagine a Riccione e troverete che i week end i bolognesi superano di gran lunga i tedeschi in vacanza a giugno. Io ero tra quelli, fino a 2/3 anni fa…ora non piu’ e si vede…sembro Casper. Altro problema: la gente non ha soldi e spende poco volentieri anche solo 30/40 euro in vista delle vacanze e dei saldi imminenti. Esiste ancora una certa riluttanza verso i brand indipendenti, e questo perchè a parità di prezzo molta gente preferisce buttarsi sulle firme grandi o piccole…non capendo che spesso cio’ che pagano in questo modo è la pubblicità, piu’ che l’effettiva qualità del prodotto. Insomma le cause sono molteplici ed è un po’ triste perchè in realtà questa è un’occasione stupenda per “conoscere” nuove realtà, per “scoprire” come lavorano, si muovono e quali sono le dimamiche creative dietro ad ogni oggetto, che sia esso sartoriale, design (nel vecchio senso del termine), artigianato o arte. Concordo con Stefania, l’importante è credere nelle propie passioni e non demordere, finchè si crede di poterlo fare, finchè questo procura una buona dose di orgoglio ed entusiasmo. Piedi per terra, sempre, prendersi sul serio ma anche con ironia e poi chissà…io continuo a non voler perdermene una di serate, pendolarsimo per amore permettendo.

  5. Come se dice ‘mancanza di classe’ in Latino? va beh, Francesca ha dimostrata abbastanza bene la definitione qui con la sua ‘sfoga’ dove ha parlato dei email private tra io e lei. Comunque mi dispiace di aver perso BOF. Leggendo i commenti qui si afferma quello che avevo gia immaginato; a Bologna ci sono tante cose interessante riguardando design e indie moda e sopratutto le persone chi tengono alla promozione di nuovi progetti. Auguro ‘in boca lupo’ a le prossime edizione…ma vi avviso, state attenti a le cose che ditte a una scrittrice di un blog ;)

  6. io non ho diffuso nessun contenuto delle nostre mail, sei tu in questo momento che rivendichi come tue le parole : “non posso fare la super woman”…fino ad ora nessuno sapeva che le avessi scritte tu.
    certo devi aver cambiato idea rispetto a quando ti ho invitata a commentare pubblicamente e tu hai detto che se non si ha nulla di buono da dire, è meglio tacere…
    però non te ne verrai fuori meglio facendo fare la parte della cattiva a me, non attacca .. anche perché ormai lo sanno tutti che sono anche cattiva ;)
    non bisogna stare attenti a quello che si scrive ma agli impegni che si prendono e questa cosa si chiama : lavoro. noi non avevamo un appuntamento per un aperitivo.. il BoF è lavoro!

  7. ok ok..mi dispiace, ma forse ti conviene rileggere quello che ho scritto, perche non era la frase che hai messo tra virgolette. Nella mia difesa dico che so benissimo che cos’e lavoro e che penso che tu lo confondi con professionalita, io ho chiesto scusa quando la mia mancava, forso dovrersti esaminare la tua… A questo punto lascio questo discorso e spero che trovi qualcosa per scrivere senza l’aituo dei miei citazioni.

  8. no è a te che conviene rileggere le tue mail di domenica e rispondere a questa mia precisa domanda : a che devo questo rigurgito di aggressività ritardata?
    nelle mail di domenica hai avuto tutt’altro approccio…
    quanto a dover ricorrere a tue citazioni per scrivere è una cosa talmente ridicola che si commenta da sola.
    io non ho mai messo in dubbio la tua professionalità e trovo veramente fuori luogo che sia tu ad attaccare la mia, a scoppio ritardato, in questa sede. te l’ho già detto, non funziona, attaccare me non ti metterà in una luce migliore!

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