Frankezze. Il male di ridere.

Che twitter si possa dividere per tipologie utenti è chiarissimo a chi lo usa. Trovi quelli, ad esempio, che il 25 dicembre, per Natale ti twittano un update di un articolo di Mashable.com su una qualche cosa importantissima che riguarda i social media.
Poi trovi quelli che ti mettono la foto di Instagram su twitter con la propria faccia ogni santo giorno, perché si sa che la propria faccia ogni giorno è quello che tutti noi vorremmo vedere.
Ci sono anche personaggi con visibilità pubblica e tanto più sono pubblici tanto più hanno la retorica galoppante. E’ quasi direttamente proporzionale al numero di follower. Ne capissi qualcosa di matematica farei un’equazione: più sei pubblico, più hai follower, più sei retorico.
E poi, e poi. Ci sono tante categorie, tra queste quella dei “trollisti”, quelli che se hanno qualcosa da dire te la dicono, che non sono politically correct, quelli che la battuta con la mention ci sta. Tra questi c’è un tipo che vi sconsiglio vivamente di seguire, si chiama Giggio Riotta e lo trovate con username @faberfabris.
L’ho conosciuto appunto su Twitter quando facevamo notare ad alcuni illustrissimi nomi del giornalismo italiano che stavano dicendo una serie di fregnacce di un certo livello. Era il settembre 2011 e l’occasione era la Social Media Week.
Ora però non è certo di @faberfabris che voglio parlarvi, ma è con lui che ho parlato per farmi raccontare un po’ di Frankezze, il male di ridere. Ovviamente non c’è cosa peggiore che intervistare “amici” di sventura su Twitter. Ecco qui.

* * *

Frankezze: chi l’ha fatto nascere e quando? Chi siete ora?

L’idea madre viene ad Armando Cossutta nel 1963 durante una gita di piacere a Castelnuovo della Daunia (Foggia) ma il concept (= scopare) fu partorito nel secondo tempo del film I fratelli Karamàzov (Kirill Lavrov, 1969) da me (Frank Catrame) e il Frankoniglio. E questo fu grossomodo il dialogo:

Una lacrima sull’INPS

FC: « Che film di merda, famo un blog? »
FK: « Ok, però stavolta fai tu il palo. »
FC: « Dai allora è fatta, siamo d’accordo. Lo chiamiamo Frankezze, per via della nostra innata abilità nel dire le cose come stanno al momento sbagliato. »
FK: « Bello! Sarà il CUORE degli anni 2000, o il TV sorrisi e canzoni degli anni ’30. »

Solo perché sei te, ti mandiamo la genesi cronologica del big-frank:

Giugno 2010: Bestemmie
Luglio 2010: Ho avuto un’idea
Agosto 2010: E se provassimo
Settembre 2010: A fare un blog di satira?
Ottobre 2010: Cooptazione dei membri del collettivo, creazione sito, vigne promozionali
2 Novembre 2010: L’ennesimo sito umoristico
1 Gennaio 2011: Nuovo sito e nuovo dominio www.frankezze.it
X Settembre-Ottobre 2011: Primo restyling
X Ottobre 2012: Secondo restyling

Ora siamo un collettivo (collettivo = 7 persone + 1 tecnico infiltrato + un paio di jolly).

Come funziona @Frankezze? Lavorate on line, qualcuno dà un’idea e altri la disegnano… Insomma spiegami come funziona e vai dritto al nocciolo che vorrei che chi leggesse questa intervista capisse qualcosa. Grazie.

Innanzitutto, caro Rocco, devi stare molto calmo. Siamo dislocati tra Milano, Oristano, Roma, Parigi, Orvieto, Palermo e Matera (quando diciamo “Matera” la gente, non si sa perché, ride).
Ci sentiamo principalmente attraverso mail collettive in cui, dopo una serie di abituali insulti personali, scambiamo idee, notizie che poi diventano vignette per zampa de ilFrankoniglio, oppure testi per minacce ad opera delle gang colombiane di Turate (MI).

Indignons-nous ! Mondo, 15 ott 2011

Guarda che Turate è in provincia di Como, ‘gnurant!

Ops. Errata corrige!

Le rubriche. Parlami delle rubriche: fai un tweet per ognuna.

Ma perché un tweet? Che vuol dire un tweet? Non potevi chiederci, ad esempio, le rubriche in breve? Suona molto meglio. Devi stare calmo, Rocco.

Vai, fai ‘sti tweet!

Amarezze (di Fernet Frank): Racconto l’economia e la politica in chiave allegorico-lisergica. Parlo di perdenti al bancone che chiedono più statalismo e transaminasi più basse.
Criticità (di Frank Capannelle): Criticità è una rubrica che va al cinema e poi scrive del poco che si ricorda, ché dentro era tutto buio e non si vedeva bene.
Freschezze (di Franksinatras): Freschezze è la rubrica che prova a tapparsi le orecchie senza riuscirci. Per questo parla di concerti, cani, culi, poveri cristi, vacche, sofferenza, musica e playlist.
Il Diavolo veste Franka (di Franka Sozzani): Franka Sozzani, divide et impera nel mondo della moda, vi svela gli altarini, vi dice chi è in e chi è out. Maestra di eleganza e bon ton, disprezza fashion blogger, stylist ignoranti, arrampicatori sociali e centometristi da buffet.
Nanni Nostri (di Frank Catrame): Nanni ti dice quello che sì e quello che è no. Ad esempio Riccardo Luna è no. Vasco Brondi pure (e viceversa).
Sordomutezze (di Frank Ameba): Sordomutezze esprime punti di vista faziosi sulla realtà quotidiana clamorosamente influenzati dalle paranoie recondite dell’autore.
Spinosità diffuse (di Franka Lu): Perché il divano è uno stato mentale, a volte molto spinoso, trash, cinico.

Il triste destino del carro di buoi
Il triste destino del carro di buoi

La cosa di Frankezze che secondo voi ha fatto più ridere e quella che ha avuto più “social condivisione”.

Quella che ha avuto più condivisioni è Fenomeno Salento.
Quella che forse ci ha più divertito è United Volemose Benetton.

Ovviamente non ci campate, ma qualcuno ha mai pagato per le vostre “vignette”, ovvero qualche giornale ha ripreso qualcosa di vostro pagandovela?

La colazione dei falliti

Scusa, “ovviamente” perché, Rocco? Cosa vorresti insinuare? Comunque alcune nostre vignette sono state riprese da Il Fatto o da siti web come Blitzquotidiano o Dagospia, ma abbiamo ricevuto in cambio solo grandi pacche sulle palle. A parte questo, ci guardiamo bene dal risollevare la nostra precaria situazione economica, in quanto principale fonte delle nostre frustrazioni creative.

Ecco, vedi? Pacche sulle spalle. Siamo in Italia: i blogger dei giornali non vengono pagati figuriamoci “i satirici”. Comunque se qualcuno volesse unirsi al gruppo, che deve fare? O meglio, cosa non deve fare?

Deve avere in sé il concetto di frankezza. Che non è semplicemente il parlare senza peli sulla lingua, anzi siamo amanti del linguaggio sofisticatamente sboccato. Le frankezze sono principalmente ammissioni che facciamo a noi stessi prima che agli altri.
 Cose da non fare: dare spiegazioni o arretrare sulla difensiva. Ma tu Rocco, hai problemi con la fede?

No, non ho problemi con fede, sono devoto alla parmigiana (ah al rogo quelli che dicono “la parmigiana di melanzane”, come se esistessero altre parmigiane) e non mi ha mai deluso. Comunque, perché non firmate i vostri post?

Ci firmiamo con degli pseudonimi per sfuggire all’anonimato dei nostri nomi di battesimo.
 Rocco, però tu devi stare calmo.

Cosa vi ho detto? Mai intervistare amici di sventura su twitter, mai. Buon Frankezze e consigli per gli acquisti.

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Un messaggio

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