La terza edizione del festival Tabula Rasa

Com’è noto, l’espressione tabula rasa deriva dalle tavolette cerate usate dagli antichi Romani per scrivere e far di conto. Adoperando l’estremità piatta — che generalmente si trovava sul lato opposto di quella appuntita degli stilo in osso, legno o metallo che serviva per incidere — si spianava lo strato di cera e, in una sorta di primitiva versione del nostro “seleziona tutto > canc/delete” digitale, ci si ritrovava la tavoletta pulita e come nuova, pronta a essere usata ancora e ancora.
Oggi utilizziamo questa locuzione solitamente in senso negativo — quando diciamo a una persona che è una tabula rasa, di certo non facciamo un complimento alla sua cultura — o per indicare un atto distruttivo definitivo: un bombardamento a tappeto che non lascia traccia alcuna di ciò che è stato (niente “ctrl+z”), magari per ricostruire ex novo, magari semplicemente per cancellare il passato e i segni che, nel bene o nel male, esso ha lasciato.
Ma, come ci hanno insegnato nelle ore di filosofia dedicate ad Aristotele o agli empiristi del sei-settecento, esiste anche un’altra prospettiva, ed è quella di considerare come una tabula rasa il nostro intelletto, che si costruisce pian piano, osservando, facendo esperienza del mondo: un’entità “in potenza”, tutta da scrivere.

COSA
Tabula Rasa
Visual Arts Festival
QUANDO
7-9 luglio 2023
DOVE
Lido Cluana | v.le Giacomo Matteotti 1, Civitanova Marche

È in questo senso, credo, che va vissuto ed esplorato un festival che, scegliendo proprio Tabula Rasa come nome, già dal titolo proclama il suo manifesto d’intenti, che non è tanto un “cancelliamo ciò che abbiamo fatto in passato e ripartiamo da zero” — il fondatore, Giulio Vesprini, designer e street artist noto a livello internazionale, conosce bene il valore del recuperare il passato e del saperne districare i fili nel tessuto del presente per iniziare a tessere un’idea di futuro — quanto piuttosto un invito a considerare, appunto, le potenzialità: di un luogo (che nel caso di Tabula Rasa è Civitanova Marche, dove Vesprini è nato e dove lavora, quando non è in giro per il mondo a realizzare le sue opere); della gente che vi si riunisce per qualche giorno per fare, guardare, toccare, parlare di illustrazione, arte urbana, grafica, fotografia, architettura; dell’arte in sé; dei progetti che vengono presentati durante l’evento, e di quelli che — forse — nasceranno in quei giorni, come fiochi lumicini innescati da uno spunto inaspettato, o come potenti onde di urgenza creativa.

Giunto alla terza edizione, ospitata anche quest’anno dentro e fuori da uno dei due meravigliosi edifici liberty del Lido Cluana di Civitanova, che risale agli anni ’30, Tabula Rasa Festival 2023 è dedicato al tema delle “Geografie Urbane”, tema che, in filigrana, attraversa tutto il programma: dalla mostra (A World of 8 Billion Cities, che raccoglie opere di 10 graphic designer, coinvolte da Aiap, e di illustratrici e illustratori, selezionati da Torino Stratosferica, impresa sociale che si occupa di città, impresa urbana e progettazione degli spazi pubblici), ai workshop, dalla portfolio review agli incontri, dalle installazioni (i manifesti di Alice Lotti e Giulia Ceccarani) alla la mostra mercato di oltre 20 piccole realtà editoriali, artistiche e artigianali, fino alla proiezione di un film (James Vs Wines. The high rise of meanings, un documentario diretto da Gianluca Vassallo e dedicato al grande architetto e artista statunitense James Wines).

«Vista dall’esterno, da chi non la vive, una città attrae o respinge per la sua vivacità culturale, il suo successo economico, per la sua composizione sociale e per le sue qualità ambientali» spiega Vesprini. «Al suo interno invece, i cittadini si servono di riferimenti comuni per orientarsi: vie di comunicazione, luoghi di aggregazione, servizi di prima necessità. Da entrambi i punti di vista la città è quindi molto di più che monumenti e attrazioni bensì un’elaborata macchina socio-geografica» spiega Vesprini. «Dimenticata ormai la semplice distinzione tra città e campagna, i centri abitati sono manifestazione fisica di un costruito complesso e stratificato, composto da persone, attività e relazioni. […] Per la sua terza edizione Tabula Rasa Visual Arts Festival riflette sulle geografie urbane guardando a quelle parti della città troppo spesso non considerate come muri, residui urbani, interstizi. Spazi marginali, ma anche spazi vuoti».

Andate, dunque, riempite gli spazi e seguite i manifesti gialli (il giallo è il colore d’elezione di questa edizione, come il blu lo era l’anno scorso e il rosso due anni fa) fino a quel nucleo di potenzialità che è questo piccolo ma incantevole evento. Soprattutto di sera, quando l’aria del mare che arriva leggera trasforma il luogo in una magica bolla che sembra fuori dallo spazio e dal tempo.

co-fondatore e direttore
Mostra Commenti (0)

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Un messaggio

Frizzifrizzi è sempre stato e sempre rimarrà gratuito. Si tratta di un progetto realizzato ogni giorno con amore e con impegno. La volontà è di continuare a farlo cercando di tenere al minimo la pubblicità. Per questo ti chiediamo una mano — se vorrai — con una piccola donazione. Potrai farla su PayPal.

GRAZIE DI CUORE.