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Come ogni lunedì: speciale 8 marzo

Le parole sono ciò che maggiormente ci definisce come esseri umani. 
Sono ciò che ci aiuta a definire anche il mondo che ci circonda. Trovare nuove parole per descrivere sentimenti, sensazioni o situazioni che ancora non ne hanno una ci aiuta a tracciarne i contorni, a intuirne meglio la forma. 
Condividere parole significa condividere concetti e darsi la possibilità di discuterne. In occasione dell’8 marzo si parla spesso di diritti delle donne, di una parità che ancora manca o non è universalmente condivisa.
Quest’anno la rubrica Come ogni lunedì vi offre invece uno speciale in cui Alessandra Bruni ospita altre 7 illustratrici, per dare forma a 8 parole che in qualche modo hanno a che vedere con la femminilità e l’essere donna.
Si tratta di Sara Arosio, Monica Barengo, Gloria Di Bella, Francesca Gastone, Daria Kirpach, Alessandra Marianelli (in arte Luchadora) e Giulia Rosa.

Le stampe delle loro parole illustrate sono disponibili nello shop di Hop.


Violenze ostetriche

Da qualche anno si sente parlare sempre più spesso di violenze ostetriche, ovvero di vessazioni subite dalle puerpere in sala parto. Si tratta talvolta di violenza verbale, nel più dei casi di indifferenza al dolore della partoriente. Anche in Italia non mancano le segnalazioni.
Nel luogo comune, sono sempre i medici uomini a sottostimare i dolori femminili, ma le testimonianze ci dicono invece che, nella mancanza di empatia nei confronti delle pazienti, le donne non sono da meno dei colleghi maschi. Forse bisognerebbe lavorare su una formazione specifica?

👉 Se ne è parlato qui e qui.

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L’illustratrice

Alessandra Bruni

Alessandra Bruni è nata nel 1997 ed è un’illustratrice e tatuatrice.
Ha sempre disegnato, fin da piccola quando utilizzava Paint (un approccio digitale anzitempo!). Le sue illustrazioni sono concettuali e immediate, con lo scopo di comunicare direttamente a chi le osserva. Ama creare opere che oltrepassino i tabù, che parlino anche di emozioni e relazioni, talvolta con carattere erotico.


Differenza diagnostica

Salvo l’eccezione di alcune malattie, come l’osteoporosi e la depressione, che negli ultimi anni sono state studiate soprattutto sulle donne, in medicina la diagnostica si basa essenzialmente sulla fisiologia maschile.
Una delle divergenze più marcate è riscontrabile nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. Per esempio: tutti sappiamo che dobbiamo allarmarci se sentiamo un acuto dolore al braccio sinistro, ma in pochi sanno che il sintomo vale solo per gli uomini, perché le donne hanno sintomi di infarto differenti. 

👉 Se ne è parlato qui.

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L’illustratrice

Monica Barengo

Nata a Torino nel 1990, si è diplomata allo IED dove ha frequentato il corso triennale di illustrazione. Dal 2013 lavora come illustratrice per albi illustrati per bambini e non solo, pubblicando con diverse case editrici a livello internazionale. Nel mondo dei magazine ha collaborato per nove anni con la rivista trimestrale Womankind e dal 2021 collabora con il settimanale F di Cairo Editore illustrando la rubrica Anticorpi.
È stata selezionata per importanti concorsi internazionali, come la Children’s book fair di Bologna nel 2012 e il Golden Pinwheel Young Illustrators di Shanghai nel 2018 e nel 2019, e di recente il suo albo The writer ha vinto il premio del New York Times / New York Public Library Award come miglior albo illustrato per bambini del 2022.


Blind audition

Introdotta per la prima volta nel 1952 dalla Boston Symphony Orchestra, l’audizione “alla cieca” ha prodotto come risultato un incremento considerevole di musiciste donne selezionate per far parte dell’orchestra. Nel mondo lavoro, persiste talvolta una diffusa ritrosia ad assumere donne.
Un test svolto in Australia nel 2014 ha dimostrato come, a parità di curriculum, venissero spesso preferiti i profili maschili, a discapito di quelli femminili.
Forse, l’ideale sarebbe introdurre curriculum in cui non si specifica il sesso del candidato?

👉 Se ne è parlato qui.

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L’illustratrice

Francesca Gastone

Dopo una laurea in architettura e dieci anni trascorsi tra San Paolo (Brasile) ad Hong Kong, ora vive e lavora a Milano, dove si è specializzata in illustrazione editoriale. Il disegno è da sempre lo strumento che usa per comunicare e il suo approccio all’illustrazione è da architetto ma gli esseri umani, le loro interazioni ed il loro modo di abitare il mondo, sono al centro del suo lavoro.


Thermal comfort / Temperatura ideale

Le donne patiscono il freddo più degli uomini, per diversi motivi. Innanzi tutto, c’è una questione di ormoni e una poi di metabolismo. Inoltre, le donne hanno una temperatura corporea leggermente più alta, il che, anche se sembra un controsenso, porta a risentire maggiormente del freddo. Il riscaldamento degli uffici però, è perlopiù settato ancora come lo era negli anni Sessanta, quando la popolazione di impiegati era prettamente maschile.
La parità di genere si discute anche con la regolazione del termostato? Forse sì.

👉 Se ne è parlato qui, qui e qui.

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L’illustratrice

Gloria Di Bella

Illustratrice messinese classe 1992. Vive a Torino dal 2019. Dopo una laurea in Scienze dello spettacolo e produzione multimediale ha intrapreso un master in illustrazione editoriale (Mimaster-OPPI) a Milano, nel 2021. Collabora con vari magazine, agenzie di comunicazione e associazioni culturali. Nel 2023 è stata selezionata dalla 18ª edizione del Tapirulan Illustrators Contest e pubblicherà il suo primo albo illustrato, edito da Pièdimosca editore, in collaborazione con Lorenzo Coltellacci.


Bacha posh

In Pakistan e Afghanistan le donne non hanno il diritto di fare quasi niente. Ma se in famiglia non ci sono figli maschi una figlia femmina può diventare una bacha posh, ovvero una donna che si veste, che lavora e vive come uomo.
Una bacha posh può più facilmente frequentare una buona scuola, trovare un lavoro e vivere esattamente come un uomo, senza l’obbligo di svolgere lavori domestici. Intorno ai 17-18 anni, una bacha posh dovrebbe tornare alla sua vita femminile e sposarsi, ma una volta provata la libertà, alcune non vogliono più tornare indietro.

👉 Se ne parla qui.

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L’illustratrice

Sara Arosio

Sara Arosio è un’illustratrice milanese. Il suo primo incontro con il disegno è stato con Denver il dinosauro, di cui copiava la caricatura, assistita dal padre. Ha studiato pittura all’Accademia di belle arti di Brera e arti visive all’Università IUAV di Venezia e nel 2022 ha frequentato il Mimaster Illustrazione. Nelle sue illustrazioni unisce tecnica tradizionale e digitale e lavora molto con il colore, per dare vita a personaggi sognanti, buffi e a volte paradossali.


Regretting motherhood / Mamme pentite

Nella nostra società che santifica ed esalta la maternità esiste un grande inconfessabile tabù: quello delle mamme pentite. Si tratta di mamme che amano i loro bambini ma che, se potessero tornare indietro, non rifarebbero la scelta della maternità.
Si tratta di un sentimento legittimo o sbagliato? Oggi se ne parla di più, si condividono testimonianze, per combattere il senso di colpa e difendere soprattutto il diritto a una femminilità che non si declini necessariamente attraverso la maternità.

👉 Se ne parla qui.

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L’illustratrice

Giulia Rosa

Illustratrice e Motion Designer. Le sue illustrazioni sono interamente digitali, vengono realizzate su iPad e finalizzate con programmi di elaborazione grafica. Molto seguita sul web, ha una pagina Instagram @giuliajrosa con più di 600.000 followers e il suo lavoro è stato pubblicato su riviste nazionali e internazionali come Forbes Magazine, Sky Arte, Vogue Italia, F, MarieClaire, Vice, Picame, Wired, Collateral, Sogood e Society.
Collabora per la realizzazione di volumi illustrati e copertine editoriali con Hop!, Einaudi, Giunti, Rizzoli, DeAgostini e Mondadori. 
Suoi libri: Pages Not Found – 28 stories about life, love and other problems (Hop!, 2021), Corpo libero su sceneggiature di Chiara Barzini, Ilaria Bernardini, Ludovica Rampoldi e Giordana Mari, tratto dall’omonima serie tv,  (Hop!, 2022).


Slut shaming

Anche nei paesi che professano una parità tra i generi resiste ancora la convinzione che le donne debbano rispettare canoni di comportamento differenti dagli uomini, debbano cioè comportarsi come brave ragazze.
La libertà sessuale e sentimentale accettata per i ragazzi non è altrettanto diffusamente accettata quando si parla delle relazioni o dei comportamenti sessuali delle ragazze.
Se poi si parla di aggressione sessuale, quasi sempre viene tirato in ballo l’abbigliamento e la considerazione che: se non ti vestivi va troia, non ti sarebbe successo.

👉 Se ne parla qui.

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L’illustratrice

Daria Kirpach

Nata a San Pietroburgo, Russia. Dopo la laurea in illustrazione per lʼinfanzia presso lʼAccademia Stieglitz, si è trasferita in Italia, dove ha proseguito gli studi. Collabora con importanti testate giornalistiche americane ed europee, occupandosi spesso di temi scientifici.
È rappresentata dallʼagenzia americana Salzman International.


Orgasm gap

Quando si parla di divario di genere si parla spesso di diritti del lavoro o di accesso allo studio, ma nella nostra società ci sono tanti aspetti della parità tra i sessi ancora non perfettamente equilibrati. 
Da una ricerca americana del 2017, condotta su un campione di 52 mila persone, tra cui gay, lesbiche, bisessuali ed etero, emerge che in cima alla scala di chi trae piacere nei rapporti sessuali ci sono i maschi etero (che raggiungono l’orgasmo al 95%) mentre in fondo alla scala ci sono le donne etero (che raggiungono l’orgasmo al 65%). Una differenza su cui riflettere.

👉 Se ne è parlato qui.

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L’illustratrice

Alessandra Marianelli aka Luchadora

Illustratrice, grafica e muralista, si è laureata in Design nel 2016. Dal 2016 al 2022 ha avuto una borsa di ricerca presso il Laboratorio di comunicazione ad Architettura (UNIFI), contemporaneamente ha lavorato come freelance e ha collaborato con diverse associazioni e agenzie sul territorio nazionale e internazionale spaziando dall’editoria alla poster art, dagli interventi urbani alle opere pittoriche.
Il suo nome d’arte, Luchadora, è ispirato alle lottatrici del wrestling messicano, delle quali ha sempre trovato estremamente affascinate l’allegria dei colori, la fantasia e l’energia che trasmettono le loro maschere.


illustratrice, curatrice della rubrica “Come ogni lunedì”
editorialista
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