Siegfried Höllrigl, Spiegelungen, 2000-2022. Heinz Waibl, font Program, 1965. Alfabeto inedito, con la consulenza di Max Huber. (foto: Hartmut Nägele | courtesy: Kunst Meran Merano Arte)

Typoèsien: a Merano una mostra celebra il designer Heinz Waibl e il tipografo Siegfried Höllrigl

Organizzata da Kunst Meran Merano Arte, l’esposizione è nata a partire dalle poesie tipografiche che i due realizzarono a partire dal loro incontro, nel ’95

Era il 1995 e a Verona veniva organizzata la quarta e ultima edizione del Premio Internazionale Biennale Felice Feliciano per la storia, l‘arte e la qualità del libro, evento che riuniva bibliofili, grafici, tipografi da tutto il mondo1.
Fu in quell’occasione che Heinz Waibl e Siegfried Höllrigl si incontrarono per la prima volta, gettando le basi per un’amicizia che avrebbe portato a numerosi incontri — per parlare e lavorare insieme.

Heinz Weibl
(foto: Mario Mulas, 1974 | courtesy: Kunst Meran Merano Arte)

Classe 1931, Waibl nel ’95 era ormai uno dei mostri sacri della comunicazione visiva italiana. Nato a Verona da una famiglia originaria di Merano, studiò al Liceo Artistico di Milano, dove fu compagno di banco niente meno che di Massimo Vignelli. All’epoca Waibl frequentava già alcuni tra i più importanti nomi del design e della grafica milanese, soprattutto presso lo Studio Boggeri, che allora era uno dei centri focali dell’industria creativa italiana.
Durante una cena a casa di Enrico Vignelli, cugino di Massimo, Waibl conobbe il grande Max Huber, che diventò per lui una sorta di mentore, e per il quale andò poi a lavorare come assistente. «Vi fu subito intesa tra di noi» raccontò2 in seguito Waibl. «Terminato il liceo artistico ho iniziato a frequentare il Politecnico di Milano, ma non mi sentivo coinvolto dalle lezioni, preferivo “fuggire” e raggiungere lo studio di Max Huber, lo trovavo molto più stimolante».

A partire dal ’54, collaborò con tutte le più importanti aziende dell’Italia del dopoguerra, dalla Rinascente alla Standa, da Brionvega a Olivetti, da Pirelli a Montecatini, dalla Rai a Ricordi. Nel ’57 iniziò la sua attività di freelance, realizzando numerosi marchi (tra cui quello dello storico negozio romano Magazzini allo Statuto — meglio conosciuto come Mas, ormai chiuso ma per decenni una vera istituzione della capitale) e, qualche anno più tardi, venne nominato docente presso la Scuola Umanitaria di Milano, ancora una volta a fianco di Huber, col quale disegnò pure un carattere tipografico, il Program.
Nel ’67 raggiunse il suo vecchio amico Vignelli negli Stati Uniti, dove iniziò a collaborare con Unimark International. Si stabilì prima a Chicago e in seguito, per un breve periodo, a New York. Da lì volò poi alla sede di Unimark di Johannesburg, per poi rientrare in Europa nel ’71, anno in cui iniziò anche a insegnare visual design nella stessa scuola che lui aveva abbandonato: il Politecnico di Milano.
Nel ’74, insieme a Laura Micheletto — che sarebbe poi diventata la sua seconda moglie (la prima fu Agnese Donatelli) — fondò lo Studio Signo.

Siegfried Höllrigl
(foto: Vivi D’Angelo, 2022 | courtesy: Kunst Meran Merano Arte)

Nel periodo in cui l’avvento di nuovi strumenti di lavoro iniziarono a traghettare Waibl — e, più in generale, il mondo della progettazione visiva — dall’analogico al digitale, gli anni ’80, in quel di Bolzano apriva i battenti Offizin S., bottega tipografica, laboratorio grafico e letterario e spazio espositivo nato dall’idea di Siegfried Höllrigl.

Meranese, classe 1943, Höllrigl è un maestro stampatore. Formatosi come apprendista presso la tipografia Pötzelberger di Merano, ha lavorato come linotipista e correttore di bozze, nel frattempo studiando disegno con l’artista austriaco Robert Scherer.
Diplomatosi nel ’72 al Liceo Artistico Statale di Verona, nell’81 ha prodotto il suo primo libro, Nix Anno Domini, e nell’85 — nel periodo di transizione in cui molte tipografie dismettevano i loro macchinari per passare ai nuovi sistemi di stampa — pensò bene di acquistare la strumentazione della tipografia Ferrari & Auer di Bolzano e di aprire la sua officina («Guardando alcuni caratteri mobili in un cassetto, nel 1985, mi sono convinto di volermi dedicare all’avventura della private press» raccontò lo stesso Höllrigl a Franz Magazine durante un’intervista di qualche anno fa).
Dopo due anni nel capoluogo altoatesino, nell’87 si trasferì qualche chilometro più a nord: a Merano, appunto, dove il laboratorio sorge ancora oggi, al numero 5 di Hallergasse, un luogo discreto ma conosciuto a livello internazionale da bibliofili e amanti della stampa tipografica.


Dalla stampa tipografica alla grafica computerizzata
Siegfried Höllrigl, titolo con caratteri in legno e piombo per un’edizione dell’artista Sergio Pedrocchi, 2016.
(courtesy: Siegfried Höllrigl / Kunst Meran Merano Arte)
Heinz Waibl, manifesto Segno, Alfabeto, Scritture, Linguaggi, 1998
(courtesy: collezione m.a.x. museo, Chiasso / Kunst Meran Merano Arte)
Incontro a Merano
Heinz Waibl, Siegfried Höllrigl, lavoro a quattro mani TYPOÉSIEN, sieben Passerblätter [TIPOESIE, Sette stampe dedicate al fiume Passirio], 1997-2001. (foto: Brigitte Widner | courtesy: Siegfried Höllrigl / Kunst Meran Merano Arte)
Nel modo dei caratteri
Siegfried Höllrigl, composizione con caratteri in legno per il catalogo della Offizin S., 1993.
(courtesy: Forschungsinstitut Brenner-Archiv, fondo Siegfried Höllrigl / Kunst Meran Merano Arte)
Heinz Waibl, font Program per un lettering digitale completo, 1965.
(courtesy: collezione m.a.x. museo, Chiasso / Kunst Meran Merano Arte)
Il peso delle parole
Il giovane Heinz Waibl davanti al suo manifesto La radio arriva dovunque, Padiglione RAI, Fiera di Milano, 1959 (fotografo ignoto).
(courtesy: collezione m.a.x. museo, Chiasso / Kunst Meran Merano Arte)
Siegfried Höllrigl, per il corso Theorie und Praxis des Buchdrucks [Teoria e pratica della stampa tipografica] presso l’Istituto di Germanistica dell’Università di Innsbruck, 1996.
(courtesy: Forschungsinstitut Brenner-Archiv, fondo Siegfried Höllrigl / Kunst Meran Merano Arte)
Chicago–Merano
Heinz Waibl, corporate design per Levy’s, 1969.
(courtesy: collezione m.a.x. museo, Chiasso / Kunst Meran Merano Arte)
Siegfried Höllrigl davanti all’officina Offizin S. in vicolo Haller, 1992.
(foto: Isolde Tappeiner | courtesy: Forschungsinstitut Brenner-Archiv, fondo Siegfried Höllrigl / Kunst Meran Merano Arte)
Il nostro tempo: ciò che siamo
Heinz Waibl, logo AMA, 1969.
(courtesy: collezione m.a.x. museo, Chiasso / Kunst Meran Merano Arte)
Siegfried Höllrigl, Unsere Zeit: das sind wir [Il nostro tempo: ciò che siamo], cartolina di Pasqua con Alexandros Zöhrer con riferimento a un testo di Gunter Groll (SZ, 3/4 agosto 1974), 2022.
(courtesy: Forschungsinstitut Brenner-Archiv, Vorlass Siegfried Höllrigl / Kunst Meran Merano Arte)
pagina
Foto di uno dei workshop domenicali dell’Officina S., con Abi Shek il 10.11.2003.
(courtesy: Forschungsinstitut Brenner-Archiv, fondo Siegfried Höllrigl / Kunst Meran Merano Arte)
Heinz Waibl, logo per la rivista pagina, edita da Bruno Alfieri, 1961.
(courtesy: collezione m.a.x. museo, Chiasso / Kunst Meran Merano Arte)
A tavola con Mike Bongiorno
Heinz Waibl, logo e corporate design per la trasmissione TeleMike con Mike Bongiorno, 1987.
(courtesy: collezione m.a.x. museo, Chiasso / Kunst Meran Merano Arte)
Siegfried Höllrigl, dalla cartella Una frase per ogni giorno lavorativo, da La ripetizione di Peter Handke, 1999
(courtesy: Forschungsinstitut Brenner-Archiv, fondo Siegfried Höllrigl / Kunst Meran Merano Arte)
Due vite con carta, compasso, colore e molta passione
Siegfried Höllrigl si dedica alla composizione tipografica, 1981.
(foto: Roland Erardi | courtesy: Siegfried Höllrigl / Kunst Meran Merano Arte)
Heinz Waibl a Milano, 1962 (fotografo ignoto).
(courtesy: collezione m.a.x. museo, Chiasso / Kunst Meran Merano Arte)
Typoésien
Font Program (Heinz Waibl). Design: granit. Stampa a mano: Offizin S.
(courtesy: Kunst Meran Merano Arte)

Qui, dopo il loro incontro a Verona, Waibl e Höllrigl lavorarono spesso insieme. Il designer era affascinato dalle macchine da stampa e dai processi di lavoro, che gli ricordavano l’inizio della sua carriera.
Presso la Offizin S. i due sperimentavano con la stampa a mano, arrivando a produrre una cartella di opere — la Passerblätter — costituita da sette tipoesie, o typoésie, poesie tipografiche realizzate con caratteri mobili in legno e piombo.

Proprio da qui — da questo lavoro a quattro mani che fu la summa dell’amicizia e della stima professionale che legò Höllrigl a Waibl, scomparso nel 2020 — è stata costruita la grande mostra Typoésien – Heinz Waibl, Siegfried Höllrigl, organizzata dallo spazio per l’arte contemporanea Kunst Meran Merano Arte.
L’esposizione, inaugurata il 24 febbraio, proseguirà fino al 4 giugno 2023 ed è sia la prima retrospettiva postuma di Waibl che la più grande mostra finora organizzata con i lavori di Höllrigl.
Focalizzando l’attenzione sulla tipografia e sulla grafica, Typoésien — curata da Andrea Muheim, Kuno Prey, Ursula Schnitzer, Lioba Wackernell — presenta alcune tra le più significative opere di entrambi.

In occasione dell’evento — prodotto in collaborazione con il Brennerarchiv dell’Università di Innsbruck, dove è conservato il fondo di Siegfried Höllrigl, e con il m.a.x. museo Chiasso, che custodisce il lascito di Heinz Waibl, con il patrocinio dell’associazione AGI – Alliance Graphique Internationale — è stato anche allestito al terzo piano di Merano Arte un laboratorio di stampa.
Qui il pubblico potrà provare diverse tecniche di stampa a mano e, durante i mesi della mostra, si terranno diversi laboratori.


La mostra

«Heinz Waibl (1931-2020), proveniente da una famiglia meranese, e Siegfried Höllrigl, nato a Merano nel 1943, sono legati — in modi diversi — non solo dall‘amore per i caratteri e per la progettazione tipografica, ma anche da un‘amicizia personale e da un comune rapporto con la città di Merano.
Il termine francese typoésie nasce dall’unione tra “tipografia” e “poesia” e designa la pratica di progettazione tipografica da un punto di vista estetico in riferimento ai contenuti del testo, attingendone parola per parola la forza e la bellezza.
In questa mostra, con le opere di entrambi che si intersecano al primo e al secondo piano, il concetto di typoésie rimanda a diversi ambiti di attività della grafica, della stampa e della letteratura. Al terzo piano si trova invece un laboratorio temporaneo della stampa con caratteri mobili in legno e piombo, serigrafia e altre tecniche sperimentali».

— dal testo di presentazione della mostra

Siegfried Höllrigl, Spiegelungen, 2000-2022.
Heinz Waibl, font Program, 1965. Alfabeto inedito, con la consulenza di Max Huber.
(foto: Hartmut Nägele | courtesy: Kunst Meran Merano Arte)
Heinz Waibl, font Program, 1965. Alfabeto inedito, con la consulenza di Max Huber; MaS (magazzini dello statuto), locandine e carta da imballaggio 1955-1959.
(foto: Hartmut Nägele | courtesy: Kunst Meran Merano Arte)
Siegfried Höllrigl, Mehrsilbige Wörter von A bis Z; Jan Tschichold, Revolutionär,Reformer oder Renegat?, 2004.
(foto: Hartmut Nägele | courtesy: Kunst Meran Merano Arte)
Heinz Waibl, Studio Signo, 1974
serigrafia realizzata per l’inaugurazione dello studio.
(foto: Hartmut Nägele | courtesy: Kunst Meran Merano Arte)
Heinz Waibl, Process is the project, contributo al catalogo AGI Alliance Graphique Internationale, 2010; Cartolina per Congresso dell’AGI Alliance Graphique Internationale, 1994; prove colore per la copertina di “Progettando” 1950–1990. Heinz Waibl, Edizioni Edinvest, 1991.
(foto: Hartmut Nägele | courtesy: Kunst Meran Merano Arte)
Heinz Waibl, Siegfried Höllrigl, Passerblätter, 1997-2000.
Vetrine con grafiche e stampe di Heinz Waibl e Siegfried Höllrigl.
(foto: Hartmut Nägele | courtesy: Kunst Meran Merano Arte)
Heinz Waibl, manifesti realizzati tra il 1959 e il 1990.
(foto: Hartmut Nägele | courtesy: Kunst Meran Merano Arte)
Heinz Waibl, MaS (magazzini dello statuto), locandine e carta da imballaggio 1955-1959.
(foto: Hartmut Nägele | courtesy: Kunst Meran Merano Arte)
Manifesti, grafiche e stampe di Heinz Waibl e Siegfried Höllrigl.
(foto: Hartmut Nägele | courtesy: Kunst Meran Merano Arte)
Heinz Waibl, mostra di Franco Grignani presso la galleria Quanta, 1984;
mostra Segno, alfabeto, scritture, linguaggi, presso la galleria AIAP
1998, manifesti.
(foto: Hartmut Nägele | courtesy: Kunst Meran Merano Arte)
Siegfried Höllrigl, 101 Gedichtplakate, 2018-2022.
(foto: Hartmut Nägele | courtesy: Kunst Meran Merano Arte)
Manifesti, edizioni bibliofile e altre stampe di Siegfried Höllrigl.
(foto: Hartmut Nägele | courtesy: Kunst Meran Merano Arte)
Siegfried Höllrigl, Der Weg, 2013 e altre edizioni stampate presso Offizin S.
(foto: Hartmut Nägele | courtesy: Kunst Meran Merano Arte)
Torchio Korrex “Hannover” (1968) di Siegfried Höllrigl utilizzato nel laboratorio di stampa temporaneo a Merano Arte.
(foto: Hartmut Nägele | courtesy: Kunst Meran Merano Arte)
Caratteri in legno di Siegfried Höllrigl utilizzati nel laboratorio di stampa temporaneo a Merano Arte.
(foto: Hartmut Nägele | courtesy: Kunst Meran Merano Arte)
Il laboratorio di stampa temporaneo a Merano Arte.
(foto: Hartmut Nägele | courtesy: Kunst Meran Merano Arte)

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