Tre volumi, usciti dal 1837 al 1840, nel pieno della mania britannica per il giardinaggio
«Nell’offrire al pubblico una nuova rivista botanica, i redattori desiderano esporre le motivazioni che li hanno spinti a intraprenderla. Considerando il numero di periodici di natura simile che escono oggi dalla stampa e il talento con cui alcuni di essi sono condotti, il presente lavoro potrebbe essere ritenuto da alcuni superfluo. Senza voler sminuire il merito che alcune delle pubblicazioni in questione indubbiamente possiedono, bisogna tuttavia ammettere (ed è stato a lungo oggetto di osservazioni comuni) che le tavole che contengono, sebbene sufficienti per gli scopi dell’indagine botanica, non sono che produzioni mediocri, come opere d’arte. Ci è sembrato quindi che un periodico che fornisse rappresentazioni accurate e allo stesso tempo altamente rifinite di piante notevoli per la loro bellezza, la loro rarità o la loro particolarità di struttura, fosse un requisito indispensabile per la letteratura botanica. Stimolati da questo fatto e pienamente convinti della possibilità di produrre, anche a un prezzo molto moderato, tavole botaniche in uno stile di bellezza ed eccellenza finora ineguagliato in questo paese, abbiamo quindi presentato al pubblico The Floral Cabinet».
Questo scrivevano George Beauchamp Knowles e Frederic Westcott nel primissimo numero della loro nuova rivista dedicata alla botanica, The floral cabinet and magazine of exotic botany, appunto, pubblicata a Londra tra il 1837 e il 1840 dall’editore William Smith, che aveva sede in quello che era il cuore editoriale e tipografico della città: Fleet Street. Il magazine usciva a fascicoli, che andavano poi raccolti e rilegati in tre volumi, oggi ricercatissimi e con prezzi che alle aste e nelle librerie antiquarie arrivano a qualche migliaio di Euro.
Entrambi botanici, Knowles (1790–1862) e Westcott (morto nel 1861, la data di nascita è sconosciuta) erano di Birmingham, dove il primo era membro della Medico-Botanical Society e docente presso la Birmingham Royal School of Medicine, mentre il secondo faceva parte della Birmingham Botanica and Horticultural Society. I due lavorarono molto assieme, occupandosi soprattutto della classificazione tassonomica delle orchidee, in un periodo storico in cui nel Regno Unito, all’apice del proprio potere imperialista, impazzavano la moda del giardinaggio e la caccia agli esemplari più esotici che arrivavano dalle colonie, importati da esploratori, avventurieri e scienziati che potevano arricchirsi notevolmente con l’importazione di specie rare.
È a questo tipo di pubblico — anche femminile, dato che in quegli stessi anni iniziò per la prima volta a diffondersi la passione per il giardinaggio tra le donne dell’alta società, passione che cominciò a dilagare dopo l’uscita, nel 1841, di Practical Instructions in Gardening for Ladies, una guida firmata da Jane Webb Loudon1Parlando di questo volume, il giornalista statunitense Bill Bryson, nel suo saggio Breve storia della vita privata scrive: «Era il primo libro in assoluto a incoraggiare le donne delle classi alte a sporcarsi le mani e addirittura a procurarsi un velo di sudore, un concetto talmente nuovo da rasentare l’erotismo». — che si rivolgeva The Floral Cabinet. A cadenza mensile, la rivista presentava quattro diverse piante, descritte sia in linguaggio scientifico sia in stile più colloquiale, con tanto di tavole illustrate, commissionate a diversi talenti dell’illustrazione botanica (ecco i nomi giunti fino a noi senza altre informazioni: R. Mills, A. & W. Green, Miss Green, Miss Clowes, F. Cameron, H.N. Humphreys, and Mrs. Withers). A partire dal secondo volume, inoltre, Knowles e Westcott presero a inserire nei fascicoli anche notizie di botanica, informazioni su nuove piante scoperte e consigli mensili sulle operazioni di giardinaggio da svolgere in quel periodo.
I tre tomi si possono sfogliare integralmente sul sito dell’Internet Archive, dov’è anche possibile scaricarli gratuitamente: volume 1, volume 2, volume 3.
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