Il concorso internazionale di Archivio Aperto, dedicato ai filmati caratterizzati dal riuso dei materiali d’archivio

Da oltre vent’anni esiste a Bologna un progetto di raccolta e conservazione di materiali video del ‘900, tra video di famiglia, film d’artista e sperimentali, film amatoriali e film industriali. In pratica quelle opere audiovisive che solitamente rimangono nascoste nelle cantine e nelle soffitte, oltre che nei magazzini delle aziende.
Il progetto si chiama Home Movies e fino a oggi ha recuperato circa 30.000 elementi di questo tipo, la maggior parte dei quali è ancora conservata su supporto originale, quindi 8mm, super 8, 16mm e via dicendo (parte di questo affascinante patrimonio — come abbiamo già avuto modo di raccontare tempo fa — è stata digitalizzata ed è visibile gratuitamente sulla piattaforma Memoryscapes).

Tra le molte attività di Home Movies c’è anche Archivio Aperto, una rassegna annuale dedicata proprio alla riscoperta dei video privati e inediti. La prossima edizione — la quindicesima — è programmata per ottobre, a Bologna, ma nel frattempo il festival ha lanciato un concorso internazionale, rivolto a filmmaker, artiste e artisti di tutto il mondo.
Al centro del premio c’è il riuso creativo dei materiali d’archivio e al concorso possono partecipare opere di ogni tipo: non ci sono limiti di durata né di formato e supporto, e neppure di genere: si possono inviare documentari, film sperimentali, video-essay, opere di finzione e film d’animazione.
L’unico requisito fondamentale è che i filmati siano stati realizzati dopo il 1º gennaio 2021.

(courtesy: Archivio Aperto)

«Il riuso dei materiali d’archivio nelle opere contemporanee documentarie e sperimentali è sempre più non solo un fatto artistico ma un vero e proprio atto politico, carico di implicazioni sociali e culturali. Le opere di found footage ci insegnano ad affondare lo sguardo nella dimensione del privato e del rimosso e a far risuonare il passato nel presente per ripensarlo, ricodificarlo, trasformarlo. Attraverso storie private che si fanno pubbliche, microstorie che illuminano soggettività, eventi, spazi e relazioni a lungo invisibili, l’uso di immagini (ri)trovate rovescia spesso le gabbie della rappresentazione e ci apre a quella che appare come una rivoluzione visuale. Rimettere al mondo l’archivio è anche restituire storie cancellate, riportarle in superficie, e tessere assieme la trama di un mondo migliore» spiega il regolamento del concorso.

In palio ci sono tre premi: 3000 Euro per la migliore opera di durata superiore ai 40 minuti; 1500 Euro per quella di durata inferiore ai 40 minuti; 1000 Euro per il miglior contributo artistico nel riuso dei materiali d’archivio.
Tutte le informazioni per partecipare sono qui.
La deadline è fissata al 31 agosto 2022.

(courtesy: Archivio Aperto)
Un messaggio

Frizzifrizzi è sempre stato e sempre rimarrà gratuito. Si tratta di un progetto realizzato ogni giorno con amore e con impegno. La volontà è di continuare a farlo cercando di tenere al minimo la pubblicità. Per questo ti chiediamo una mano — se vorrai — con una piccola donazione. Potrai farla su PayPal.

GRAZIE DI CUORE.