Le “Letterpress Stories” di Cabaret Typographie in mostra da Bonvini

L’industria creativa è piena di persone che, una volta finito l’orario canonico, invece di mettersi in panciolle o fare vita sociale, preferisce — o deve, vista la precarietà del settore — continuare a darsi da fare con altre attività e progetti laterali. Non sono poi in molte o in molti, però, coloro che quando staccano, chiudono il computer, abbandonano la scrivania e spengono le luci decidono poi di andare a rilassarsi in mezzo a inchiostri, caratteri mobili e macchine da stampa, e mettersi a giocare — con tutta la serietà e l’attenzione che solo i giochi più affascinanti richiedono — con le forme delle lettere.
È esattamente questo ciò che fanno da più di 10 anni Laura Dal Maso, Mauro De Toffol e Tommaso Pucci, che nel 2010 hanno fondato il collettivo Cabaret Typographie, progetto che prende il nome da quel brevissimo esperimento d’avanguardia artistica che fu il Cabaret Voltaire, culla del dadaismo nell’Europa dei primi del ‘900.

Muovendosi per lavoro tra Milano e Parigi, il trio, quando si incontra, si rimbocca le maniche e si mette a comporre e a stampare, usando caratteri mobili in legno o in piombo, oppure producendo in proprio nuove matrici in linoleum o in MDF (i pannelli in fibra derivati del legno), incidendo, sagomando o intagliando al laser i materiali. Forme e lettere che poi usano per serie di poster a tiratura limitata prodotti in letterpress e frutto di ispirazioni tra le più varie, che possono andare da una canzone dei Beatles alle decorazioni ideate da un grande architetto, dalle peculiari forme di una particolare polizza di caratteri alla volontà di omaggiare grandi maestri come Depero, Aldo Novarese o Giancarlo Iliprandi.

Cabaret Typographie, “Magia”
(courtesy: Bonvini 1909)
Cabaret Typographie, “La cucina futurista”
(courtesy: Bonvini 1909)
Cabaret Typographie, “Work Sex Love at Home”
(courtesy: Bonvini 1909)
COSA
Cabaret Typographie. Letterpress Stories
QUANDO
16 febbraio – 31 marzo 2022
DOVE
Bonvini 1909 | via Tagliamento 1, Milano

Dagli esordi a oggi, il collettivo ha vinto premi, ha pubblicato le proprie opere su molte riviste e diversi libri di grafica e design, e ha esposto un po’ ovunque, in Italia e all’estero — anche in “templi” della tipografia e del graphic design come l’Hamilton Wood Type & Printing Museum del Wisconsin, la Triennale di Milano e la Tipoteca Italiana.
Per la prossima esposizione, che inaugura domani, Cabaret Typographie gioca in casa, visto che a ospitare i pezzi in mostra sarà Bonvini 1909, storica bottega milanese di cartoleria e tipografia, rinata qualche anno fa grazie un bel progetto che l’ha trasformata in uno dei centri culturali più interessanti della città.
Proprio presso l’Atelier di Bonvini 1909, infatti, Dal Maso, De Toffol e Pucci hanno la loro residenza: è qui che si ritrovano e stampano, dando alla luce i loro splendidi poster.

La mostra, intitolata Letterpress Stories e prodotta da Bonvini 1909 in collaborazione con AIAP, è anche inserita nel programma della prima edizione del Milano Graphic Festival, che si terrà a fine marzo e di cui avrò modo di scrivere in maniera più dettagliata nelle prossime settimane.
L’esposizione — una vera e propria retrospettiva sui primi 12 anni di attività del collettivo — presenterà più di 50 pezzi (molti dei quali in vendita qui), diffusi tra vari spazi: la Bottega, l’Atelier e la Galleria. Come già accennato, inaugurerà domani. Sarà accompagnata inoltre da un catalogo, in uscita il mese prossimo: pure di questo avrò modo di scrivere più nel dettaglio.

Cabaret Typographie, “Venezia”
(courtesy: Bonvini 1909)
Cabaret Typographie, “More amor por favor”
(courtesy: Bonvini 1909)
Cabaret Typographie, “More amor por favor” — making of
(courtesy: Bonvini 1909)
Cabaret Typographie, “Stop”
(courtesy: Bonvini 1909)
Cabaret Typographie, “Open Mind”
(courtesy: Bonvini 1909)
Cabaret Typographie, “Hello, goodbye”
(courtesy: Bonvini 1909)
Un messaggio

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