La Animal Factory di Luca Boscardin

Vincitore di un concorso organizzato dal quartiere di Amsterdam NDSM-werf, il toy designer Luca Boscardin, da anni residente nei Paesi Bassi, ha regalato alla città una serie di minimali installazioni ispirate alla natura

Da buon designer di giocattoli, Luca Boscardin usa spesso gli animali nel suo lavoro: ne crea di incredibili da comporre e scomporre con le tessere, fa volare uccelli in legno, costruisce cavalli a dondolo, popola con esotiche specie i tappeti sensoriali per chi deve ancora imparare a camminare, e talvolta capita pure che se li mangi.
Durante il primo lockdown, a inizio pandemia, quando nelle città di mezzo mondo cominciavano ad apparire i primi segni della natura che tornava a impossessarsi delle città lasciate semi-deserte dal predatore più spietato, l’homo sapiens, Boscardin si è messo a osservare, cercando di immedesimarsi nei pensieri di quegli animali cittadini piuttosto spaesati dalla mancanza di folla, realizzando una piccola serie di spassose animazioni dal titolo What do the animals think?.
E quando è uscito il bando di concorso organizzato da Stichting NDSM-werf per progettare un’opera nel quartiere NDSM-werf di Amsterdam — città in cui Boscardin vive da circa dieci anni — il designer ha deciso di puntare proprio sugli animali e di ispirarsi ai bizzarri e affascinanti avvistamenti di bestie che vagabondavano negli spazi urbani durante il confinamento.

«Da tutto il mondo abbiamo visto immagini dolci e bellissime di animali che attraversano le strade, si rilassano nei parchi, giocano nei parcheggi: orsi e cuccioli in Italia, volpi e lupi in Francia, elefanti e rinoceronti in Africa… e ad Amsterdam?» si è chiesto Boscardin, pensando a una soluzione per tradurre questa idea in un’installazione all’interno del quartiere, che sorge nella parte nord della città ed è frutto di un enorme lavoro di riqualificazione di quelli che un tempo erano gli stabilimenti della Nederlandsche Dok en Scheepsbouw Maatschappij, colosso mondiale della cantieristica navale.
Affacciata sul canale IJ, oggi quella di NDSM-werf è un’area di “incubazione culturale”, dove le vecchie fabbriche e i giganteschi hangar sono stati riconvertiti in appartamenti, alberghi, uffici, e tanti atelier per artisti e designer.

Luca Boscardin, “Animal Factory”
(courtesy: Luca Boscardin)
Luca Boscardin, “Animal Factory”
(courtesy: Luca Boscardin)

«Creare un ponte tra fantasia e realtà, tra naturale e industriale»: era questo l’intento di Boscardin, che ha quindi immaginato un parco giochi per bambini che è anche un luogo di ritrovo per i grandi. «In questo specifico contrasto, la natura industriale di tutta questa zona e l’antica memoria del cantiere NDSM danno vita a un branco di creature d’acciaio, colorate e giocose» spiega il designer, che ha disegnato una super-minimalista serie di animali rappresentati da poche linee e caratterizzati da singoli colori.

Gli schizzi di Luca Boscardin
(courtesy: Luca Boscardin)

Sono una giraffa, un gorilla, un coccodrillo e un lupo, che prendono forma con semplici tubi d’acciaio fatti realizzare da un carpentiere siderurgico, Iwan Snel, che ha il suo laboratorio proprio nel quartiere di NDSM-werf.
Se osservate da alcune angolazioni, le opere sembrano solo delle composizioni astratte di metallo. Basta però spostare il punto di vista ed ecco che, a sorpresa, in mezzo al panorama industriale appaiono gli animali.
«Sono sempre interessato nel cercare di semplificare forme e linee, con l’idea di togliere tutto il possibile, in un costante lavoro di sottrazione. In questo modo lascio che la fantasia dei bambini, e anche dei grandi, si scateni» dice Boscardin, che ha iniziato a lavorare al progetto — battezzato Animal Factory — con una serie di bozzetti su carta, creando un vero e proprio zoo, con tanto di cammelli, elefanti e cavallucci marini, per poi scegliere gli esemplari definitivi, che sono stati prodotti in scala reale (com’è evidente soprattutto dalla giraffa), costringendo il toy designer a misurarsi per la prima volta con elementi di grandi dimensioni.

«Animal Factory è una collezione di sculture ma invita i visitatori e le visitatrici a interagire con esse, a usare la propria immaginazione per giocare, rilassarsi, allenarsi. Spero di incoraggiare la creatività e l’uso multifunzionale del pontile NDSM. Le strutture dei diversi animali possono rappresentare un gigantesco parco giochi per bambine e bambini, uno strumento alternativo per l’allenamento, un particolare luogo di ritrovo, o addirittura un portabiciclette» dice Boscardin, che con quest’opera ha vinto il concorso.
La Animal Factory, infatti, è già stata installata e le persone hanno già trovato il modo di usarla.

Luca Boscardin, “Animal Factory”
(courtesy: Luca Boscardin)
Luca Boscardin, “Animal Factory”
(courtesy: Luca Boscardin)
Luca Boscardin, “Animal Factory”
(courtesy: Luca Boscardin)
Luca Boscardin, “Animal Factory”
(courtesy: Luca Boscardin)
Luca Boscardin, “Animal Factory”
(courtesy: Luca Boscardin)
Luca Boscardin, “Animal Factory”
(courtesy: Luca Boscardin)
Luca Boscardin, “Animal Factory”
(courtesy: Luca Boscardin)
Luca Boscardin, “Animal Factory”
(courtesy: Luca Boscardin)
La “Animal Factory” in uso
(courtesy: Luca Boscardin)
La “Animal Factory” in uso
(courtesy: Luca Boscardin)
La “Animal Factory” in uso
(courtesy: Luca Boscardin)
La “Animal Factory” in uso
(courtesy: Luca Boscardin)
Gli schizzi di Luca Boscardin
(courtesy: Luca Boscardin)
Gli schizzi di Luca Boscardin
(courtesy: Luca Boscardin)
Gli schizzi di Luca Boscardin
(courtesy: Luca Boscardin)
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