Era il 2011 quando, in un appartamento in via dei Bibiena 19, nel centro storico di Bologna, un piccolo gruppo di studentesse e studenti dell’Accademia delle Belle Arti decise di dar vita a un rivista indipendente dedicata alle arti visive, principalmente fumetto e illustrazione ma con incursioni anche in altri linguaggi.
Decisero di chiamarla Lök — una parola breve, che suona bene, ha un bell’aspetto, può ricordare il verbo “to look”, guardare, e che in svedese significa “cipolla”.
Perché cipolla? «L’intento» spiegano oggi le due curatrici, Elisa Caroli, in arte Lois, e Lucia Manfredi, in arte Jutea, «era di unire il concetto dell’autoproduzione a quello della sovrapposizione delle arti. Tante influenze visive creano degli strati come una cipolla».
Da allora sono passati 10 anni, durante i quali al progetto iniziale si sono aggiunti altri strati: da fanzine Lök si è trasformata in una rivista a colori e in una casa editrice capace di pubblicare volumi d’arte, di illustrazione e di fumetto (e, di recente, anche fanzine digitali), oltre a organizzare eventi e incontri.
Con un 13º numero, dedicato al tema del movimento, ormai quasi in dirittura di arrivo, quello che è ormai diventato uno dei più longevi progetti editoriali indipendenti italiani ha deciso di celebrare il decennale con una mostra, che inaugurerà a due passi da dove tutto è cominciato: presso la Galleria B4, in via Vinazzetti 4/B, sempre a Bologna.
Le opere in esposizione — non solo tavole (si tratta di risograph a tre colori, stampate per l’occasione da Inuit) ma anche animazioni — saranno le reinterpretazioni del logo di Lök, ad opera di alcuni dei talenti, italiani e non, che negli anni hanno collaborato con la fanzine: Eleonora Antonioni, Isabella Bersellini, Guido Brualdi, Tony Cheung, Andrea Chronopoulos, Matteo Farinella, Davor Gromilović, La Came, Arnaud Loumeau, Massimiliano Marzucco, Margherita Morotti, Jacopo Oliveri, Chema Peral, Gloria Pizzilli, Francesca Protopapa, Davide Bart Salvemini e Niccolò Tonelli, oltre alle due “padrone di casa” Lois e Jutea.