GT Maru: da Grilli Type una nuova, giocosa famiglia di caratteri ispirata al Giappone

In principio fu un progetto universitario. Era il 2009 e i due designer svizzeri Noël Leu e Thierry Blancpain, all’epoca studenti all’Università delle Arti di Berna, misero in piedi una piccola fonderia digitale: Grilli Type. Da allora lo studio si è allargato: i designer che ci lavorano sono sette, le sedi due — a Lucerna e New York — e i clienti vanno da WeTransfer al governo svizzero, da Samsonite a Twitter (Grilli Type ha collaborato alla creazione di Chirp, il primo font proprietario dell’azienda americana), da Pitchfork a Esquire.

Ciò per cui la società è principalmente conosciuta, oltre all’altissima qualità dei caratteri che progetta, è il modo in cui le nuove famiglie di font vengono presentate: quasi ogni uscita, infatti, è accompagnata dal lancio di un mini-sito che è in sé e per sé una piccola opera d’arte. Non si tratta soltanto di mostrare i caratteri, raccontarne caratteristiche e storia, svelarne le ispirazioni, evidenziarne i possibili usi: è una vera e propria “esperienza”; un’immersione totale in quella che è l’atmosfera specifica.

GT Maru (courtesy: Grilli Type)

L’ultimo esempio di questo straordinario talento nel rendere “evento” l’uscita di un font è GT Maru, l’ultimo nato in casa Grilli Type.
In un curatissimo, pazzo e variopinto sito pieno di illustrazioni e animazioni, lo studio porta visitatori e visitatrici in una strana terra dove la razionalità svizzera incontra l’articolato immaginario giapponese, fatto di strane creature.
Come racconta Thierry Blancpain, creatore di GT Maru, l’idea è arrivata dai suoi tanti viaggi in Giappone.

Notando che la segnaletica utilizzata nei cantieri era assai diversa da quella in uso in Svizzera — da una parte austeri cartelli bianchi e rossi all’insegna della geometria e dei caratteri bastoni, dall’altra insegne dipinte a mano e inaspettati e accoglienti volti di animali a sostituire i normali pali in metallo — il designer ha deciso di provare a mettere insieme i due mondi, arrivando a progettare una famiglia di caratteri che contamina la predilezione svizzera per i rigorosi e misurati sans serif con l’attitudine nipponica a umanizzare con un pizzico di follia anche la comunicazione più istituzionale.

GT Maru (courtesy: Grilli Type)

Frutto di quattro anni di lavoro, GT Maru gioca sulla rotondità (maru significa appunto cerchio) e sulla compattezza, mutuata, quest’ultima, dai pittogrammi giapponesi, solitamente contenuti in un ideale quadrato.

Oltre a uscire in differenti “pesi”, il font si articola anche in una versione monospazio (cioè con tutti i glifi di larghezza fissa) e in un’ancora più eccentrica versione “cicciotta”: GT Maru Mega. Tutte quante sono si possono testare online, ma anche scaricare in versione di prova.
E non è finita qui, perché ci sono anche due set di emoji, uno dei quali — quello a colori —, può essere gratuitamente installato come sticker per sistemi iOS.

Ideato, come già detto, da Thierry Blancpain, l’intero progetto è frutto di un lavoro di squadra: le emoji sono di Anya Danilova, la produzione di GT Maru Mega è di Huw Williams, il sito è stato sviluppato da Grilli Type insieme a Sensor Station e le animazioni sono opera dello studio e di Josh Schaub.

GT Maru (courtesy: Grilli Type)
GT Maru (courtesy: Grilli Type)
GT Maru (courtesy: Grilli Type)
GT Maru (courtesy: Grilli Type)
GT Maru (courtesy: Grilli Type)
GT Maru (courtesy: Grilli Type)
GT Maru (courtesy: Grilli Type)
GT Maru (courtesy: Grilli Type)
GT Maru (courtesy: Grilli Type)
GT Maru (courtesy: Grilli Type)
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