La nuova call di Yogurt Magazine è sull’oscurità, la magia e gli amuleti

«I'm going down to Louisiana to get me a mojo hand
I'm gonna have all you women right here at my command
Got my mojo working, but it just won't work on you»

Così cantava la leggenda del blues Muddy Waters in Got My Mojo Working, brano del 1957 poi diventato un vero e proprio standard e reinterpretato da decine di artisti1.
La canzone parla di un amuleto (mojo), che evidentemente fa innamorare tutte le ragazze ma che non funziona proprio con quella desiderata.
Mojo, tuttavia, non è solo un talismano. Mojo è un’energia, una sorta di aura, un potere magnetico che si può acquistare ma anche perdere. Il termine, di probabile origine creola, proviene dal crogiolo di culture della zona sud-orientale degli Stati Uniti, tra Louisiana, Delta del Mississippi, Alabama, Georgia, in mezzo alle paludi dove sono nati il blues e il jazz, e si è sviluppata la magia popolare detta hoodoo2.

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Col tempo l’uso di mojo si è diffuso ovunque nei paesi anglofoni: c’è una celebre rivista musicale britannica che si chiama così; ci sono ristoranti, marchi, bevande, c’è persino l’inevitabile distorsione in ottica aziendal-capitalistica. Ma il mojo non ha ancora perso del tutto il sua ineffabile spirito magico, che è poi quello che cerca Yogurt Magazine per il suo nuovo numero.

«Cos’è Mojo?
È la Malombra?
La Malasuerte?
È lo sguardo di chi ti odia?
L’invisibile che ti osserva?
È quel brivido sulla pelle in una stanza vuota?
È la paura? La notte?
L’incanto stregonesco che tutto afferra?
Mojo è un amuleto.
Per difendersi da tutto questo.
Nel prossimo flavour, Yogurt vuole raccogliere una suggestione. Chiediamo quindi di rappresentare in questa nuova Call l’ombra, il magico, l’ignoto, l’inaspettato, la sfortuna. I nostri timori più profondi, ma anche tutto quello che ci assilla e perturba nelle nostre quotidianità. Così da arrivare a creare un volume Mojo, che evochi l’oscurità per ingabbiarla nelle proprie pagine, e che sia una protezione da tutto ciò che ci inquieta» — così spiega la redazione della rivista di fotografia fondata da Francesco Rombaldi, che proprio in queste settimane è uscita con un volume dedicato al cattivo gusto.

Tutte le informazioni per inviare i propri lavori sono qui.
La deadline è fissata al 15 maggio 2021 e la pubblicazione uscirà a giugno.

La foto per la copertina della call è di Chiara Pavolucci, mentre sull’account Instagram @yogurt.flavours ci si può sintonizzare sull’atmosfera giusta grazie alle foto già arrivate.

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