Q Project: un giocoso sistema tipografico e 3 stencil per divertirsi a creare alfabeti

In un panorama culturale che spesso vede contrapposti due “blocchi”, quello umanista e quelli scientifico, fa bene all’anima scoprire di talenti che — come l’homo universalis dei secoli scorsi — amano mescolare le carte e spaziare agilmente tra ambiti e mondi differenti. Uno di essi è il designer Peter Biľak, che non a caso si muove a partire da una delle discipline in cui l’intersezione tra la mente analitica e quella creativa trovano una perfetta sintesi: la progettazione di caratteri tipografici.

Di base all’Aia, in Olanda, Biľak ha alle spalle una carriera costellata di esperimenti in più campi: ha fondato riviste (tra cui una, Works That Work, era particolarmente interessante non solo per il tema — il design che davvero funziona — ma anche per il modello operativo che consisteva nella vendita di numeri cartacei, numeri digitali e anche singoli articoli); ha lanciato, insieme al coreografo Lukas Timulak e alla urbanista Luisa Calabrese, una fondazione che produce straordinari progetti in cui danza e design si fondono (Make Move Think Foundation); ha creato un innovativo modello di vendita e acquisto di font prodotti da fonderie digitali indipendenti (Fontstand); dato vita a una società che si occupa di sviluppare caratteri in arabo (TPTQ Arabic); e, col suo studio Typotheque, disegna font e sforna sistemi grafici e progetti di comunicazione per aziende, istituzioni o come pura sperimentazione artistica.

Peter Biľak, “Q Project” (fonte: typotheque.com)
Peter Biľak, “Q Project” (fonte: typotheque.com)

Di recente Biľak ha dato forma a un meraviglioso quanto divertente sistema tipografico. Si chiama Q Project, è frutto di ben quattro anni di lavoro, ed è, appunto, un sistema elastico, aperto, quasi “vivo”, col quale creare caratteri a partire da una base, Q Base, realizzata in collaborazione con Nikola Djurek e costituita da un font maiuscolo in sei diverse varianti, al quale possono essere applicate le Q Serif, delle “grazie” fatte di simboli e forme, alle quali si possono cambiare a piacimento i colori creando combinazioni praticamente infinite — qui è possibile provare, anzi giocare un po’.

Peter Biľak, “Q Project” (fonte: typotheque.com)

A questi due elementi si aggiungono Q Mechanic — un font ispirato al vecchio gioco del Meccano (si più testare qui), con lettere che si disassemblano a piacimento — e Q Shapes (qui), che comprende tre diversi set di forme, via via più astratte, grazie alle quali andare a costruire e inventare lettere, «esplorando», come spiega Biľak, «le convenzioni della tipografia e creando nuovi modelli di alfabeto».

Le enormi potenzialità, tanto ludiche quanto progettuali, del Q Project sono mostrate da questo pdf.
Ma oltre ai pixel è possibile divertirsi con le forme di Q Shapes anche nel mondo fisico, grazie a un set di tre stencil in vendita online.

Peter Biľak, “Q Drafting Stencils” (fonte: typotheque.com)
Peter Biľak, “Q Project” (fonte: typotheque.com)
Peter Biľak, “Q Drafting Stencils” (fonte: typotheque.com)
Peter Biľak, “Q Project” (fonte: typotheque.com)
Peter Biľak, “Q Drafting Stencils” (fonte: typotheque.com)
Peter Biľak, “Q Project” (fonte: typotheque.com)
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