Il cosiddetto type hunting — cioè girare per le città a caccia di esempi interessanti di tipografia, dalle vecchie insegne ai manifesti, dal lettering dei tombini a quello dei numeri civici — è un passatempo ormai diffuso in tutto il mondo. Là fuori, sulle strade, quelli che tirano fuori lo smartphone per fotografare non stanno tutti facendosi selfie, postando stories su Instagram oppure umiliando qualcuno a cui è capitato qualcosa di imbarazzante, c’è anche qualche flâneur con la passione per la tipografia che ha appena trovato una preda interessante.
Se da una parte è impossibile risalire a chi ha incominciato per primo (ché, ricordiamolo, il type hunting si faceva pure prima di Instagram, solo era meno visibile), di sicuro c’è che i cacciatori si sono influenzati gli uni con gli altri — questo sì grazie soprattutto ai social.

È successo anche al designer olandese Arno Verweij: ispirato dal progetto Berlin Typography (del quale ho parlato di recente), a gennaio 2019 ha lanciato il profilo twitter Amsterdam Typography, nel quale ha cominciato a postare i suoi ritrovamenti su e giù per la città.
Da qualche settimana, inoltre, Verweij ha pensato di passare al livello successivo, geolocalizzando tutte le foto e creando una mappa, sulla quale è possibile vedere tutti gli esempi di tipografia di strada, nel punto esatto in cui sono.
Si possono anche filtrare i risultati in base al tipo di luogo (locali, cinema, scuole, chiese, ponti) e allo stile del lettering.
Se Verweij ha raccolto uno stimolo e l’ha messo in pratica, magari suo progetto potrà accendere la fiamma in qualche altro designer o appassionato.
Il type hunting è così: non costa praticamente nulla, si cammina molto ed è contagioso.


