Save the date | Marion Fayolle: corpi che pensano

Cosa
Corpi che pensano: Marion Fayolle
Quando
29 novembre 2019 - 29 febbraio 2020
Opening
29 novembre | 19,30
Dove
Mutty | viale Maifreni 54, Castiglione delle Stiviere (Mn)

Francese, classe 1988, cresciuta nell’Ardèche e oggi di base nella Drôme, Marion Fayolle è una figura fondamentale nel panorama dell’illustrazione francese contemporanea, sia come artista sia come co-fondatrice — insieme Matthias Malingrey e Simon Roussin — di Nyctalope, una rivista di fumetto e illustrazione che dal 2009 al 2017 ha dato spazio a nomi come Aïsha Franz, Anouk Ricard, Mayumi Otero del duo Icinori, Jérémie Fischer, Joan Cornellà.

Autrice di sette libri — tre dei quali pubblicati in Italia, tutti da Gallucci Editore: Gli amanti (2015), L’uomo a pezzi (2018) e l’ultimo uscito, Gli amori sospesi (ottobre 2019) — da noi Fayolle è conosciuta soprattutto per i peni a forma di lumaca, di razzo o di toro e le vagine-lattuga de Gli amanti, uscito in lingua originale col più azzeccato titolo di Les coquins, che sta per “monello, discolo” ma come aggettivo indica anche qualcosa di spinto e sconcio.

Nelle sue opere l’artista non ha mai avuto bisogno di molte parole, neppure per trattare di argomenti complessi, talvolta spinosi e pieni di sfumature e distinguo e zone grigie come il sesso, i rapporti di coppia, le emozioni, il potere, l’arrivo di un figlio (a cui sarà probabilmente dedicato il suo prossimo libro, tuttora in lavorazione). E quando decide di usare anche i testi — come ne Gli amori sospesi —, questi esaltano ancora di più, per contrasto, le tavole mute, capaci di parlare come e più di quelle piene di parole.

La sua ricetta: uno stile grafico essenziale — quasi da libretto di istruzioni o da enciclopedia illustrata, eppure mai didascalico — unito agli strumenti concettuali del surrealismo, come l’associazione di idee, il simbolo.

«Quando scrivo le mie storie, non scrivo davvero», spiega Fayolle. «Tutto inizia con un desiderio di immagine, spesso raggiunto attraverso un’associazione di forme o parole. Penso ad esempio che l’abito di una donna assomigli stranamente a una gabbia per uccelli. Ho in mente questa visione. Sarà la mia base, il mio punto di partenza. La prima parola della prima frase. Quindi devo animare questo personaggio, devo farlo vivere, trovare una giustificazione per questa gabbia, far reagire questa signora con altri attori. Le cose sono scritte disegnando, sono immagini che proietto mentalmente, mai parole. La narrazione nasce da una forma di improvvisazione. A volte recito io stesso la scena per trovare un seguito, pensare a una caduta. Immagino di essere questa donna-gabbia, la moglie di un marito pieghevole, la madre di un bambino che cresce quando viene annaffiato come una pianta, o questa donna con la gonna-tenda sotto alla quale gli uomini riposano pacificamente».

© Marion Fayolle (courtesy: Mutty)

È soprattutto per mezzo dei corpi — dei loro movimenti, delle proporzioni, dei frammenti destrutturati e riassemblati, eliminati, sostituiti — che Fayolle comunica.

E proprio attorno ai corpi ruota la prima mostra italiana dedicata all’artista francese: Corpi che pensano. Organizzata dallo spazio culturale Mutty di Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, in collaborazione con Gallucci Editore, l’esposizione inaugurerà il prossimo 29 novembre con le stampe dei disegni tratti dai tre libri usciti in Italia e dieci risografie selezionate appositamente per l’evento.

P.S.
Nel periodo di tempo tra la stesura di questo articolo e la sua pubblicazione è successo qualcosa che mi pare giusto e doveroso condividere con tutti i lettori.
Mutty, per pubblicizzare la mostra, ha inviato immagini e comunicato alla stampa. La Gazzetta di Mantova ha rifiutato di pubblicare l’immagine del volantino, quella con la lumaca e la lattuga, perché “volgare ed equivoca”, proponendo di utilizzarne un’altra.
Mutty, sul suo profilo Facebook, spiega meglio cos’è successo e che significato ha una mossa del genere.

© Marion Fayolle (courtesy: Mutty)
© Marion Fayolle (courtesy: Mutty)
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