Te ne accorgi quando un libro è vivo. A volte prima ancora di aprirlo. Altre, è necessario arrivare fino all’ultima pagina e aspettare che gli ingranaggi che hai in testa si mettano in moto. Poi pare quasi di sentirlo il rumore prodotto dalla forza d’attrito delle vecchie convinzioni che reagiscono a nuovi stimoli.
Un libro è vivo quando produce pensieri vivi. È vivo quando innesca riflessioni, discussioni, persino rivolte. È vivo se riesce a mettere in crisi un paradigma e fornire mattoni per costruirne uno nuovo.
È vivo quando è in grado di allacciare un dialogo tra passato e presente. È vivo se infiamma il desiderio di nuovi scenari futuri. È vivo quando, attraverso di esso, ti muovi in territori fino a quel momento sconosciuti, o quando ti offre una mappa per farti vedere in maniera diversa quelli che ti sembravano familiari.
La pagina — sottile confine tra la voce dell’autore e lo sguardo del lettore — può sopportare il passare dei secoli, sopravvivere ai carboni ardenti della censura, scavalcare gli ostacoli linguistici, aprirsi in profondi abissi di possibili interpretazioni, può celare e rivelare, conservare mondi e tempi altri, risuonare negli animi quando tutto attorno è silenzio.
Di vitalità del dispositivo-libro e di libri vivi si parlerà, a Venezia, l’8, 9 e 10 maggio prossimi, in un evento organizzato dall’Università Iuav presso la sede della Biblioteca.
Curato da Saul Marcadent, ricercatore, curatore ed esperto di editoria, Libro vivo è un piccolo festival che mira a indagare le tante e complesse anime del libro attraverso una serie di incontri con autori, pensatori e realtà editoriali.

Promosso dal Sistema bibliotecario e documentale Iuav e dalla Commissione biblioteca, coordinata da Mario Lupano, nel contesto del convegno annuale di Architecture Librarian’s Group e della 16ª Giornata del Coordinamento Nazionale delle Biblioteche di Architettura, Libro vivo coincide anche con le giornate della pre-apertura della Biennale di Venezia.
«Si parlerà di molte cose: di traduzione, di pubblicabile/impubblicabile, di libri che continuano a vivere oltre il proprio autore, di archivio e linguaggio fotografico», spiega Marcadent, che ha messo in piedi un piccolo ma intenso programma di talk disseminati tra i vari luoghi della Biblioteca, che vedranno come protagonisti le direttrici artistiche di Santarcangelo Festival, Eva Neklyaeva e Lisa Gilardino, i cofondatori di NERO e Not, Valerio Mannucci e Lorenzo Gigotti, l’architetto e artista Luca Ruali col suo archivio di campionature audio, video e grafiche realizzato con Nicola Di Croce e Mata Tomasello Trifilò, il cofondatore di Krisis Publishing, Francesco D’Abbraccio, i libri fotografici di Alessandro Laita e Chiaralice Rizzi, e di Lorenzo Tricoli.

A conversare e animare i dibattiti, oltre a Marcadent, ci saranno Ilenia Caleo e Annalisa Sacchi, Fabio Quaranta, Mario Lupano, Stefano Graziani e Valentina Venturi.
Inoltre, in concomitanza con gli incontri, sarà anche visitabile una mostra, intitolata +1, che presenta i risultati di un laboratorio editoriale condotto da Luca Trevisani per il Corso di laurea in Design della moda e Arti multimediali — mostra che sarà possibile vedere attraverso una visita guidata con Trevisani e Stefano Graziani la sera del 10 maggio.
E se finora abbiamo parlato di libri vivi, è evidente gli stimoli offerti dall’evento saranno talmente tanti da resuscitare pure i libri morti. Ma non finisce qui: infatti oltre a talk e mostra sono previste anche due piccole esposizioni di altrettanti progetti. Il primo è CARNETS, una pubblicazione settimanale gratuita che raccoglie frammenti scritti e disegnati da giovani studi d’architettura europei che raccontano i loro viaggi professionali e personali; l’altra è OBA, biblioteca privata di Venezia aperta su appuntamento, sulla quale si basa anche l’identità visiva di Libro vivo, progettata da Federico Antonini e Alessio D’Ellena con la collaborazione di Giovanni Spera.

(courtesy: Saul Marcadent / Università Iuav di Venezia)

(courtesy: Saul Marcadent / Università Iuav di Venezia)

(courtesy: Saul Marcadent / Università Iuav di Venezia)

(courtesy: Saul Marcadent / Università Iuav di Venezia)
