Oltre a essere una delle più importanti istituzioni museali a livello mondiale tra quelle dedicate alle arti tipografiche, il Museo Bodoniano di Parma è anche il più antico museo della stampa che abbiamo in Italia.
Incentrato sulla figura di un pioniere e innovatore della progettazione di caratteri e della composizione quale è stato Giambattista Bodoni, il Museo, dopo essere recentemente passato attraverso un completo rinnovamento dell’identità visiva e del sito (ne abbiamo parlato qui), ha organizzato una mostra che ruota attorno alla principale opera del tipografo parmense, il suo Manuale Tipografico, pubblicato nel 1818, dopo la sua morte, dalla moglie Margherita.
Vera e propria summa della sua attività, il Manuale contiene alfabeti, fregi e una prefazione che approfondisce i canoni dell’estetica bodoniana.
In occasione di Segni esemplari — questo il titolo della mostra — saranno esposti i due volumi del libro, i punzoni e le matrici originali, alcuni manoscritti, documenti d’archivio, oltre a manuali e campionari di altri tipografi e autori.
Curata da Silvana Amato, con Grazia Maria De Rubeis e Caterina Silva, Segni esemplari non andrà a esplorare solo il passato della tipografia ma anche il presente, dato che una sezione del percorso espositivo prenderà spunto dalla lezione di Bodoni per sottolinearne l’attualità: c’è anche spazio, infatti, per una serie di Manifesti Tipografici realizzati da grafici contemporanei di tutto il mondo, chiamati ad esprimere, ciascuno con il proprio stile, le potenzialità della scrittura.