La storia della grafica dal 1890 a oggi, in due volumi

Non c’è miglior disciplina che il graphic design per “distillare” lo spirito di un epoca — così almeno la pensano Jens Müller e Julius Wiedemann, rispettivamente autore e curatore di quella che è probabilmente la più ricca mappatura di stili, movimenti, mode e nomi relativi alla storia della grafica, disciplina la cui nascita solitamente si fa coincidere con il fenomeno delle affiches commerciali che riempirono i muri parigini a fine ‘800, opera di artisti come Toulouse-Lautrec, Bonnard, Grasset, Vuillard, Pellet e tanti altri.

Ed è proprio da lì, da quel preciso punto spazio-temporale, la Parigi del 1890, che ha inizio The History of Graphic Design. Vol. 1, 1890–1959, primo di due volumi pubblicati da Taschen a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro.

Dall’art nouveau al modernismo, passando per espressionismo, Wiener Werkstätte, costruttivismo russo, art déco, De Stijl, dadaismo, futurismo, Bauhaus, Stile Internazionale, il libro si interrompe poco prima della grande rivoluzione estetica degli anni ’60, che è poi dove comincia il secondo volume, The History of Graphic Design. Vol. 2, 1960–Today, che arriva fino ai giorni nostri.

Mettendo assieme un totale di 960 pagine, i due libri raccolgono qualcosa come 6000 immagini, presentate in ordine cronologico e per “movimenti” dei quali possono essere considerate parte, integrando il materiale visivo — preponderante — con alcuni approfondimenti su alcune opere chiave e delle piccole biografie degli autori più importanti.