Specimens of Chromatic Wood Type, Borders, &c.: un capolavoro tipografico del 1874

Si sta incominciando a parlare sempre di più di font multicolore, o chromatic fonts, cioè caratteri digitali composti da diversi livelli, che rendono possibili svariate combinazioni cromatiche anche in una sola lettera.

A differenza della stampa tradizionale, il web per ora è un regno di font monocolore. E anche se i caratteri multicolore disponibili sono pochissimi e ancora meno sono i browser che supportano questa tecnologia, siamo agli inizi di una potenziale rivoluzione grafica, perché non si tratta soltanto di un upgrade estetico ma di qualcosa che potrebbe incidere molto più in profondità nel mondo della comunicazione scritta.

All’avanguardia della sperimentazione in questo campo c’è uno studio di base ad Amsterdam, Novo Typo, che di recente ha dato alla stampe un libro-manifesto di cui ho già parlato qui su Frizzifrizzi.

I primissimi caratteri multicolori, però, risalgono alla prima metà dell’Ottocento. Opera del type designer Edwin Allen, erano caratteri mobili in legno pensati per essere stampati a due o più cromie utilizzando lo stesso principio che si usa oggi per i font multicolori digitali: i livelli (qua ci sono le foto di una dimostrazione pratica).

Ma il primo, vero capolavoro relativo ai caratteri tipografici multicolore è Specimens of chromatic wood type borders etc. manufactured by Wm. H. Page & Co., uscito nel 1874 e pubblicato da William H. Page come catalogo per la sua azienda del Connecticut, produttrice di caratteri mobili in legno destinati alle tipografie.

Frutto di un’abilità certosina e di un gusto estetico fuori dalla norma, il catalogo è diventato negli anni una sorta di oggetto di culto, non solo per la sua valenza grafica ma anche per i testi che — secondo molti in maniera involontaria — vanno a comporre dei brevi poemi un po’ nonsense, un po’ umoristici, un po’ d’avanguardia (ma si sa, i type designer sono soliti usare parole e frasi nonsense per testare i loro caratteri tipografici).

Per merito della Columbia University, il libro/catalogo è stato digitalizzato, e si può sia sfogliare online che scaricare in pdf (da notare i prezzi, in centesimi, accanto a praticamente ogni elemento).

Chi invece preferisce averne una copia in libreria, Rizzoli Usa l’ha ristampato integralmente, in un’edizione a cura di Esther K Smith, con una prefazione di Steven Heller e contributi di Wayne White.