Sabadì – I Torroni: quando il racconto lo trovi già sulla confezione

Arrivo sul sito di Sabadì, in un percorso di ricerca iniziato su Behance, colpita dalla confezione dei Tradizionali Torroni siciliani, ideata dai creativi veronesi di Happycentro, e vengo investita da una montagna di dolcezza e intelligenza e da una storia che proprio non posso fare a meno di raccontare.

Partendo dai Torroni: sappiate che sono un tripudio di miele, pistacchi, mandorle e scorze di agrumi, in perfetto equilibrio tra loro e che recano illustrato (da Ilaria Roglieri, mentre il graphic design è di Roberto Solieri e l’art direction a cura di Federico Galvani) sulla confezione un mosaico fatto di terra, strade, piazze, fontane, chiese, palazzi, persone, perché raccontano il cuore pulsante di quella Sicilia crocevia di arte, sapori, profumi, luce, persone, tradizioni, dialetti, diverse origini. Ogni pezzo di torrone è un capitolo di questo racconto e insieme, i quattro affiancati, creano una bellissima storia.

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Ma ho saltato un passaggio importantissimo per cui vi tocca un atto di fede e un po’ di pazienza. Un salto all’indietro nel tempo torniamo al 2011 perché è allora che la storia inizia. Nel 2011 Simone Sabaini da Verona arriva a Modica e decide di mettersi a fare il cioccolato e dà vita al marchio Sabadì ovvero “il giorno che non c’è”. Il 40enne veneto, che aveva lavorato anche nel mondo della finanza, da qualche tempo seguiva le produzioni di cacao in Venezuela e Ecuador per Altromercato.

A Modica Simone decide di produrre cioccolato tipico locale, ma non come lo si fa in quel momento: senza attenzione per la qualità del cacao e come merce da affibbiare a turisti poco attenti.
Nota che con il tipo di produzione tradizionale gli aromi del cioccolato decadono troppo rapidamente, così pensa sia necessario applicare nuova tecnologia a quella lavorazione. A quanto pare il cioccolato di Modica nasce per essere consumato in fretta e quindi una lunga conservazione ne compromette la qualità, avete presente quando la parte grassa bianca che affiora in superficie? E quando il cacao si separa dallo zucchero e il cioccolato pare sbriciolarsi? E quanto sentite più lo zucchero del cacao? Ecco queste, secondo Simone, non sono le caratteristiche del cioccolato modicano, ma sono disfunzioni da cattiva lavorazione, che il sistema che lui applica pare neutralizzare.

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Se non un capitolo almeno qualche riga la voglio spendere per gli ingredienti, tutti provenienti da presidi Slow Food e da commercio Equo Solidale, il cui semplice elenco pare poesia: cacao Nacional fino de aroma Arriba SSS (sta per “Superior Summer Selected”) dell’Ecuador, zucchero Mascobado e Panela da Paraguay e Filippine ottenuto senza sbiancanti chimici e poi pepe bianco di Sarawak, sale marino di Trapani, cannella dello Sri Lanka, peperoncino Habanero, mandarino tardivo di Ciaculli, arancia rossa Sanguinella siciliana, limone Interdonato.

State calmi, non vi tocca andare a Modica, anche perché lì — per decisione di Simone — non esiste un negozio ma solo il laboratorio, ma potete ordinarlo online e ve lo spediscono in tutta Italia!

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