Uno degli elementi fondamentali del design è il carattere tipografico, argomento sul quale giusto qualche giorno fa ho avuto occasione di parlare con uno tra i più interessanti, giovani type designer italiani, Marco Campardo di Tankboys.
Ma oltre alla tipografia in senso stretto, negli ultimi anni sui siti e sui magazine di settore si è vista una vera e propria esplosione di opere ibride basate sulla contaminazione tra caratteri tipografici, grafica, illustrazione, fotografia, installazioni: non passa giorno che non esca un nuovo “alfabeto” illustrato o realizzato coi materiali più impensabili, oppure stravolto per assomigliare a super-eroi, cibi, materiali, bandiere…
È la tipografia “aumentata”, abbellita (o inquinata, dipende dai punti di vista) con elementi grafici o materiali allo scopo di accrescerne la potenza espressiva.
Per provare a fare il punto sulla situazione la piccola casa editrice indipendente Unit Editions ha appena pubblicato un libro intitolato Type Plus, che attraverso interviste e opere di alcuni tra i più interessanti graphic designer della scena internazionale, raccoglie tutta una serie di esempio di questa (forse) nuova era del type design.