Se i principi dell’animazione sono 12 (col benestare di Walt Disney), quelli del design quanti sono?
Le scuole di pensiero sono svariate ma Matt Greenwood, art director e designer, ne ha elencati 24, attraverso una breve ma spettacolare animazione capace di passare da un elemento all’altro in rapidissima sequenza, mostrando quindi come tutti e ventiquattro i punti — dalla linea al piano, dal ritmo all’equilibrio e così via — non siano che cellule di uno stesso organismo, ingredienti di uno stesso piatto, parti della stessa storia.
Il risultato, quando tutto funziona, è il buon design.
Alla fine del video, però, Greenwood lancia la provocazione — «il design non è scienza», dice, «basta muovere un po’ le cose finché non senti che vanno bene così» — che in breve ha infiammato gli animi degli addetti ai lavori, negli articoli come nei commenti (qui e qui).
In realtà quella del “muovere le cose” era una citazione/omaggio al grande Milton Glaser, che in un video raccontava che quando qualcuno gli chiedeva quale fosse il suo lavoro lui rispondeva appunto: «muovo un po’ le cose finché non sento che vanno bene messe così».
L’oltraggio del “design non è scienza”, invece, (e proprio qui su Frizzifrizzi giusto qualche giorno fa ci si chiedeva se il type design fosse una scienza), come spiega Greenwood in un’intervista, era solo un modo — forse non azzeccatissimo — per incoraggiare i designer a non preoccuparsi di seguire la formula canonica perché, spiega l’autore dell’animazione, l’estetica visuale può essere soggettiva.