Durante le giornate del Fuorisalone ha inaugurato a Milano il pop-up store di G-Shock, dove potevi prendere a martellate gli orologi, guardare il tuo polso nudo e immaginarci sopra il pataccone giapponese che da trent’anni ti permette di sapere l’ora, svegliarti in tempo e cronometrare sfide alcoliche a dispetto di qualsiasi stile di vita hardcore tu decida di seguire: ti piace fare il sub in mari infestati dagli squali? Buon per te. Probabilmente prima o poi il tuo G-Shock sarà l’unico resto che troveranno. Ti diletti in risse per futili motivi fuori dai locali? Il modello del 30° anniversario, rosso sangue, è perfetto. Anche per parare i colpi dei buttafuori con le dita piene di anelli coi teschi. Butti giù sei etti di pasta al giorno e panini e bibite gassate e intere piastrelle di cioccolato al latte? Un cinturino che sembra lì lì per esplodere (ma non lo farà) attorno a un braccio gonfio, flaccido e gommoso ha il suo fascino.
Il negozio temporaneo sarà attivo fino all’11 maggio prossimo (quindi c’è tempo sia per ingrassare che per addestrare squali sanguinari e stuzzicare buttafuori nervosi). Da qui ad allora, nel frattempo, il designer Giorgio Di Salvo selezionerà nel panorama artistico milanese una serie di creativi che si misureranno con il concept di un orologio. Scelto il migliore, verranno prodotti 10 esemplari di G-Shock disegnati da Di Salvo ed ispirati a tale concept. Infine, a ottobre, i modelli delle varie città che parteciperanno all’iniziativa G-Session (Milano è la prima tappa; seguiranno Parigi, Barcellona, Amsterdam, San Pietroburgo, Manchester e Berlino) si sfideranno nella capitale tedesca.
Per chi se lo stia chiedendo, no, non sarà una sfida a colpi di G-Shock in testa. Peccato.