Save the date | Circolo the Fooders – Il Pranzo della Domenica

Leggi quel magnifico distillato di comunicazione emozionale (generico ufficio stampa milanese, prendi nota: non mi hai mai, neanche lontanamente mandato niente di tanto evocativo nonostante sia il tuo mestiere) che è il comunicato del Pranzo della Domenica ↓ e le parole dei Fooders – veri maestri delle performance culinarie – generano come per magia una densa coltre di ricordi di circoletti di provincia e pranzi sociali, ammazzacaffè e commedie all’italiana, luci al neon, pisolini postprandiali, zie chiacchierone con gli occhiali bifocali e col profumo delle grandi occasioni che si mischiava a quello del ragù, l’idrolitina e il pacchetto di Rothmans blu sul tavolo, quello con il farfallino e i guanti da guida, il Borghetti, gli stanzoni con la eco, il mobile tv, i colletti inamidati, i tovaglioli al collo, vai col liscio, le cuginette, le fettone di salame prese di nascosto prima di mangiare, l’Unità e le bestemmie, il socialista con i baffetti e i santini elettorali, Ameri, Ciotti e Foglianese che gracchiando alla radio si portavano via i pomeriggi. E quando finivano le partite si tornava a casa o si andava a fare la passeggiata per smaltire, i bambini addormentati sulla spalla larga del papà.

Ora goditi il comunicato, guardati il menu in fondo al post e vatti a prenotare una vecchia, magica domenica al Circolo The Fooders.

Il nuovo food concept di The Fooders, realizzato in collaborazione con la Cantina Pieve Vecchia e il Teatro Eliseo, guarda ai circoli del tempo che fu, quelli con le riunioni conviviali, con soci legati da solide consuetudini, facili sintonie che si traducevano in una chiacchierata da cui potevano dipendere le sorti del mondo.
Complice l’elegante foyer del teatro, la tanto bramata esclusività è racchiusa oggi nel sodalizio fra cultura e gastronomia. L’invito è a condividere uno spazio fisico e concettuale, nel quale abbandonare le sconvolgenti regole dei circoli, spesso assurte a divieti, senza però trascurare l’importanza “dell’etichetta” (sia essa solo quella di un vino). L’intento è quello di ricreare una raffinata esperienza da ripetere come il peggiore dei vizi.
L’atmosfera ricorda quella di un vecchio club: camerieri in frac, piatti e vassoi vintage, caratterizzeranno l’allestimento e la modalità di servizio all’interno del foyer del teatro.
La selezione dei cibi é iconica: i grandi classici del pranzo della domenica. Alla proposta gastronomica si abbinano punch old style preparati con i vini di Pieve Vecchia, aromatizzati con erbe e spezie “al modo di”, come si usava nei manuali per signore degli anni ‘50.
Per l’occasione abbiamo richiamato all’ordine il solito branco di ratti “Rat Pack” (Sinatra & soci), quelli che con il solo ausilio di un buon timbro vocale e un completo da mille dollari sono riusciti, con le loro esibizioni, a rendere grande Las Vegas. Naturalmente non saranno presenti di persona, ma suoneranno per voi grazie a una squisita playlist griffata Franco Sinistri.
“Non esistono le cose come dovrebbero essere. Le cose sono quello che sono”, così recitava Lenny Bruce, grande comico e cabarettista che però é morto, e tutti si sono dimenticati del buon vecchio cabaret. No tormentoni, no volgarità fine a se stessa: il cabaret ritorna ad essere una forma di intrattenimento ”per accompagnare i pasti”. The Collyers in tre atti unici con un reading dissacrante smonterà pezzo per pezzo tutto quello che c’é di buono nei vostri ricordi da pranzo della domenica.

QUANDO: 15 aprile 2012 | dalle 12,30
DOVE: Foyer del Teatro Eliseo | via Nazionale 183, Roma | mappa | fb

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