Block Party 2 (Only the brave) #1

Non era una fuffa, sono tornata da Parigi dopo il secondo Block Party che si è tenuto lo scorso venerdì grazie a Only the Brave di Diesel. Che dire, è stato stupendo e, come promesso, non ho fatto foto da poser.

Parto dall’inizio. Venerdì pomeriggio siamo arrivati a Parigi allo splendido Mama Shelter (mappa). Un hotel dal design democratico (c’è lo zampino di Starck) dove trovate maschere al posto di lampade (tipo quelle di Batman & Robin o più inquietanti come quelle dei Minimei, nel mio caso), tronchi-sgabelli, un iMac in ogni stanza con wi-fi gratuito, un ristorante con stoviglie a vista e biliardino formato gigante. Giusto per farvi un’idea.

Dopo aver lasciato i bagagli ci siamo diretti verso Place de Stalingrad con un mezzo spettacolare. Ebbene, siamo stati accolti da un favoloso triporteur, che altri non era che una super-pimped Ape Calessino. E’ stato il nostro mezzo di trasporto per tutti e due i giorni ed eravamo più divertiti della gente che ci guardava attonita.

Arriviamo sul posto e ci fanno entrare nell’area vip, una terrazza riservata al team Diesel, per poter assistere al concerto in tutta tranquillità. Pian piano la gente inizia ad arrivare e si parte. Tra gli artisti presenti, quelli che mi hanno maggiormente colpito sono Ben L’Oncle Soul e Aloe Blacc. Il primo per l’outfit, per la verve e per le coreografie – oltre alla bravura. Il secondo per l’energia, la grinta… e i suoi stivaletti.

Ovviamente tutti sono andati in pappa non appena è arrivato Common. E anche noi ci siamo finalmente sciolti. Ho fatto mille video e lui è stato veramente coinvolgente; il che non fa altro che confermare la sua bravura in quanto artista.

Che dire, tra i brani famosi più famosi Testify, Go!, Make Her Say, Punch Drunk Love e Universal Mind Control. Senza contare i pezzoni I used to love H.E.R., Love of my life (di Erikah Badu feat. Common), l’intro di Viva la Vida dei Colplay, la bravura del dj (qui un video: non si vede molto bene, sorry, ma l’audio c’è tutto) e – non potevano certo mancare – le dediche a J Dilla e Guru.

Dopo il concerto, siamo stati trasportati – sempre con il mitico Calessino – al Cabaret Sauvage, dietro La Villette per l’after party: altro giro, altra corsa.
Qui di seguito trovate alcune foto. Il resto nel prossimo post…
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