Design Reviewed: un archivio digitale dedicato alla storia della grafica

Il designer britannico Matt Lamont rientra in quella tutt’altro che esigua categoria di esseri umani che hanno la tendenza a collezionare. Ha il “gene” del collezionismo, se così vogliamo chiamarlo, che di solito si manifesta in giovane età, innescando nello (spesso ignaro) portatore la bramosia di raccogliere oggetti di una specifica categoria. Si comincia in maniera innocente, con tappi, sassi, lattine, foglie o monetine, e ci si ritrova poi in mezzo ad assurde cacce al tesoro tra aste, ricerche infinite e notti intere ad aspettarti, ad aspettare te, cioè l’elusivo pezzo desiderato. Finché, una volta trovato il tesoro, l’inestinguibile sete, solo temporaneamente placata, si riaccende. E si ricomincia daccapo.
Per Lamont, la “collezione della vita” — per lo meno finora — si è manifestata verso la fine del suo percorso di studi, quando ha iniziato a interessarsi della storia del graphic design e ad acquistare libri su libri, poi riviste, poi libri un po’ più rari e riviste ormai quasi introvabili, poi brochure, cataloghi, specimen, poster… E francobolli, sottobicchieri, etichette, spartiti musicali, scatole di fiammiferi… Negli anni ha accumulato qualche migliaio di pezzi, oggi conservati nello spazio condiviso in cui si trova anche il suo studio creativo, out of place, a Bradford, nel West Yorkshire.

(designreviewed.com)

Col tempo, Lamont ha pensato di non tenere tutta per sé la collezione che stava — e sta tuttora — costruendo. Da qui l’idea di digitalizzare, nei ritagli di tempo consentiti dal lavoro, il suo patrimonio di documenti e oggetti, andando a mettere in piedi un archivio, sia fisico che digitale.
Lanciato a inizio del 2021, si chiama Design Reviewed e viene costantemente arricchito dal designer con scansioni e nuove acquisizioni.
Il progetto si sostiene grazie agli abbonamenti, che permettono di accedere a contenuti molto interessanti, come articoli di approfondimento su autori, riviste e movimenti. Il grosso dell’archivio, tuttavia, è accessibile a chiunque, ed è pieno di materiale, che farà la gioia di chi studia o insegna grafica, come pure di chi ci lavora ed è in cerca di ispirazione — come lo stesso Lamont, che dice «lo uso come punto di partenza nel mio lavoro», citando una bella frase di Eleanor Roosevelt: «Impara dagli errori degli altri. Non puoi vivere abbastanza a lungo per farli tutti da solo».

La collezione si può navigare in diversi modi: per decade (i pezzi vanno dal 1850 a oggi, ma il grosso della raccolta segue la passione di Lamont per l’estetica modernista di metà ‘900), per autrice/autore (centinaia, dai grandi nomi a firme meno conosciute) e per formato (libri, cataloghi, etichette, brochure, ecc.).
Inoltre c’è anche un negozio online dove acquistare volumi e vecchi numeri di riviste, la cui vendita va poi a finanziare le attività dell’archivio.

(designreviewed.com)
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