The Color Printer: il designer Nicholas Rougeux ha creato la versione digitale di un trattato dell’800 sulla stampa a colori

A partire dal ‘400, dopo lo sviluppo e la diffusione in Europa della stampa a caratteri mobili, le tecniche e i processi relativi alle arti delle stampa restarono a lungo un segreto per pochi iniziati. Le conoscenze si tramandavano tra padri e figli o tra maestri stampatori e allievi, seguendo i medesimi principi che caratterizzavano le corporazioni degli artigiani del Medioevo.
Le cose cominciarono a cambiare nel ‘600. In un periodo fecondo di scoperte scientifiche e nuove tecnologie — fu il secolo di Keplero, di Galileo e di Newton; del razionalismo di Spinoza; di Cartesio, di Pascal e del metodo scientifico — anche il mondo della stampa iniziò ad aprirsi, nella consapevolezza che solo con lo scambio di informazioni il mestiere avrebbe potuto davvero progredire.
Con lo stesso spirito che oggi anima eventi come Letterpress Workers, alcuni artigiani presero dunque a condividere metodologie e “trucchi del mestiere”.

Il primo manuale di stampa giunto fino a noi uscì nel 1683, si intitolava Mechanick exercises, or, The doctrine of handy-works applied to the art of printing ed era firmato da Joseph Moxon, un tipografo inglese che tracciò la via a decine di altre opere delle stesso genere, che vennero date alle stampe nei decenni e nei secoli successivi.
L’apice, per questo genere di pubblicazioni, fu l’800. Grazie a macchine da stampa sempre più efficienti e diffuse, e a un mercato editoriale in piena espansione, per i libri come per quotidiani e riviste, le arti tipografiche diventarono centrali nel panorama culturale, sociale ed economico, sia in Europa che nelle Americhe.

John Franklin Earhart, “The Color Printer, A Treatise on the Use of Colors”, Earthart & Richardson, Cincinnati, 1892
(fonte: archive.org)

Tra i tanti trattati sulla stampa e la tipografia usciti nel XIX secolo un posto speciale è riservato a The Color Printer, A Treatise on the Use of Colors, uno straordinario volume uscito negli Stati Uniti nel 1892 e — come suggerisce il titolo — dedicato principalmente all’uso dei colori nella stampa.
L’autore era John Franklin Earhart, artista, incisore e tipografo del Midwest che all’epoca lavorava a Cincinnati ed era socio di un’officina tipografica e casa editrice: Earthart & Richardson.

Nato nel 1853 a Franklin, piccola cittadina tra Cincinnati e Columbus, in Ohio, Earthart crebbe in una fattoria. Imparò presto le arti della stampa lavorando presso un quotidiano, l’Ohio State Journal, dopodiché continuò la sua formazione come incisore e stampatore in diverse società editoriali della zona. Nel 1880 si trasferì a Cincinnati e iniziò a studiare le teorie del colore, sperimentandole sui processi di stampa. Tre anni più tardi aprì la sua Earhart Printing Company e in seguito si mise in società con Richardson per formare la Earthart & Richardson, con la quale stampò il suo saggio illustrato.

Il poster di “The Color Printer”, Nicholas Rougeux, 2023
(fonte: c82.net)

Frutto di ben quattro anni di lavoro, The Color Printer è oggi considerato come una pietra miliare tra i libri dedicati al colore. Per realizzarlo, Earthart usò oltre 600 caratteri tipografici e impiegò 12 colori (più il bianco), combinandoli per arrivare a ottenere più di un migliaio di tonalità differenti, come spiega e illustra nel volume, dove ne presenta quasi 200, ottenuti mediante sovrastampe e mezzitoni.

Stampato su una Colt’s Armory, il manuale venne pubblicato in poche copie, che sono arrivate a noi non sempre integre.
Nel 2020 il designer statunitense Nicholas Rougeux — che da anni lavora sui materiali d’archivio, costruendoci sopra splendide versioni digitali e poster (di lui abbiamo parlato spesso qui su Frizzifrizzi) — ne ha trovate tre sull’Internet Archive (qui, qui e qui) e pian piano in lui è nata l’idea di farne qualcosa.
«Il mio flusso di lavoro per le edizioni digitali generalmente prevede la progettazione del sito web, la sua costruzione e quindi la realizzazione di un poster basato sui materiali e sulle conoscenze acquisite durante questa operazione. Questa volta ho fatto il contrario perché non ero sicuro che un sito web sarebbe stato abbastanza interessante» ha spiegato Rougeux, che è sempre molto prodigo di informazioni riguardo tutti i suoi progetti (in questo caso il “making of” è particolarmente affascinante e istruttivo).

Partendo dunque dal poster — che è bellissimo e si può acquistare — il designer è andato poi a costruire una dettagliatissima versione digitale del libro. Si chiama ovviamente The Color Printer, si sviluppa in diverse sezioni e permette di consultare tutto il materiale prodotto da Earhart a fine ‘800, prima di ritirarsi dal mondo della stampa e dedicare il resto della sua vita alla pittura (si stabilì sulle rive del fiume Ohio, che dipinse in molti quadri) e all’insegnamento delle teorie del colore presso la Cincinnati University School of Applied Arts, dove rimase fino a tarda età a condividere le sue conoscenze con le giovani generazioni.
Morì nel 1938, a 85 anni, concludendo così una lunga vita interamente dedicata al colore.

Dettaglio del poster di “The Color Printer”, Nicholas Rougeux, 2023
(fonte: c82.net)
Dettaglio del poster di “The Color Printer”, Nicholas Rougeux, 2023
(fonte: c82.net)
Schermate del sito “The Color Printer”, Nicholas Rougeux, 2023
(fonte: c82.net)
Schermate del sito “The Color Printer”, Nicholas Rougeux, 2023
(fonte: c82.net)
Schermate del sito “The Color Printer”, Nicholas Rougeux, 2023
(fonte: c82.net)
Schermate del sito “The Color Printer”, Nicholas Rougeux, 2023
(fonte: c82.net)
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