12 momenti che hanno “fatto l’Italia” nel nuovo calendario di Giuseppe Laselva e Push Studio per Garofoli

Il 3 gennaio del 1954 era una domenica. Alle 11,00 del mattino, circa 15 mila apparecchi televisivi si accesero per sintonizzarsi sull’unico canale all’epoca disponibile per ascoltare la voce dell’annunciatrice Fulvia Colombo (e per la prima volta vedere il suo volto) leggere il messaggio con cui la Rai annunciava l’avvio ufficiale delle trasmissioni tv in Italia.
Fu una data storica, quella. Che segnò, nel nostro paese, l’esordio di un mezzo di comunicazione che contribuì più di qualsiasi altra cosa a costruire un immaginario condiviso. Fu in effetti la tv a “fare gli italiani” (intesi come popolo — come s’erano augurati, quasi un secolo prima, i padri dell’Unità d’Italia) ma anche a “fare l’italiano” (la lingua).

(Piccola parentesi personale riguardante la potenza del medium televisivo. C’è un aneddoto che circola nella mia famiglia da decenni: era il novembre del 1963 e mio nonno, che faceva il falegname, aveva portato a casa un televisore. Era la loro prima tv — finalmente avevano potuto permettersi di acquistarne una — e sia mia nonna che i figli erano trepidanti. Dove aver collegato tutto, attivarono quell’apparecchio in bianco e nero di marca Magnadyne Kennedy, azienda torinese che oggi non c’è più, e la prima notizia che ascoltarono fu quella dell’assassinio di JFK. Ciò che rimase nella testa di mio padre e dei suoi fratelli, che scoppiarono immediatamente in lacrime, fu che Kennedy era stato ammazzato nel momento in cui la tv Kennedy che avevano davanti era stata accesa. Dai racconti che tuttora fanno della tragicomica vicenda, si sentirono addosso il senso di colpa per settimane. Nel loro immaginario i due eventi — la prima tv e il “presidenticidio” che segnò il XX secolo — sono intimamente connessi. Questo per dire che la Storia, con la S maiuscola, finisce sempre e inevitabilmente per intrecciarsi con le storie minuscole delle singole persone, e che anche i fatti più drammatici e cruciali, quando si mescolano al vivere quotidiano delle singole persone, possono assumere risvolti comici e patetici, dolci e surreali, che poi rendono assolutamente umane anche le vicende più lontane e complesse.)

Calendario Garofoli 2023
(courtesy: Giuseppe Laselva / Push Studio)
Calendario Garofoli 2023
(courtesy: Giuseppe Laselva / Push Studio)

Torniamo al 3 gennaio del ’54. Quel giorno — per tutte e per tutti, e non soltanto per coloro che ebbero il privilegio di assistere in diretta — è ormai inciso indelebilmente nell’ideale corpo vivo che rappresenta l’identità culturale, estetica e sociale del nostro paese. E ad eventi come questo è dedicato il calendario 2023 realizzato dall’agenzia di comunicazione pugliese Push Studio per l’azienda Garofoli, che anche l’anno scorso aveva commissionato allo studio un calendario, in quel caso dedicato all’anno d’oro dello sport italiano.

Quello illustrato da Giuseppe Laselva — designer e animatore, oltre che art director di Push Studio — è un “calendario-almanacco” in cui ogni mese è rappresentato da una data-chiave.
A gennaio c’è appunto la prima trasmissione Rai, a febbraio (1957) l’esordio televisivo del mitico Carosello (che per l’epoca rappresentava un format pubblicitario d’avanguardia a livello internazionale), a marzo (1956) l’Oscar ad Anna Magnani, prima attrice italiana a vincerlo (per il film La rosa tatuata di Daniel Mann).
E poi la nascita della Vespa Piaggio (aprile 1946), il debutto del Totocalcio (maggio ’46), il brevetto della radio di Marconi (giugno 1896), la presentazione al pubblico della Fiat 500 (luglio 1957), la prima edizione della Mostra del Cinema di Venezia (agosto 1932), il primo numero di Tex (settembre 1948), il premio Nobel per la letteratura (anche in questo caso il primo) a Carducci (ottobre 1906), il brevetto della macchina per il caffè espresso (novembre 1901), il debutto teatrale di Natale in casa Cupiello del grande Eduardo De Filippo (dicembre 1931).
Dunque cinema, design, comunicazione, fumetto, letteratura, scienza e, soprattutto, “lifestyle”, per usare un termine abusato ma in questo caso appropriato se pensiamo all’espresso, alla 500, alla Vespa e pure al Totocalcio.

Intitolato Accadde oggi, il calendario presenta 12 illustrazioni realizzate da Laselva nel suo caratteristico stile fatto di figure piatte, segni geometrici e pattern frutto di una grande ricerca storica, svolta sui materiali d’epoca e sui manifesti della grande tradizione cartellonistica italiana.

Calendario Garofoli 2023
(courtesy: Giuseppe Laselva / Push Studio)
Calendario Garofoli 2023
(courtesy: Giuseppe Laselva / Push Studio)
Calendario Garofoli 2023
(courtesy: Giuseppe Laselva / Push Studio)
Calendario Garofoli 2023
(courtesy: Giuseppe Laselva / Push Studio)
Calendario Garofoli 2023
(courtesy: Giuseppe Laselva / Push Studio)
Calendario Garofoli 2023
(courtesy: Giuseppe Laselva / Push Studio)
Calendario Garofoli 2023
(courtesy: Giuseppe Laselva / Push Studio)
Calendario Garofoli 2023
(courtesy: Giuseppe Laselva / Push Studio)
Calendario Garofoli 2023
(courtesy: Giuseppe Laselva / Push Studio)
Calendario Garofoli 2023
(courtesy: Giuseppe Laselva / Push Studio)
Calendario Garofoli 2023
(courtesy: Giuseppe Laselva / Push Studio)
Calendario Garofoli 2023
(courtesy: Giuseppe Laselva / Push Studio)
Calendario Garofoli 2023
(courtesy: Giuseppe Laselva / Push Studio)
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