You Are Here 2: un libro raccoglie il meglio dei progetti internazionali di segnaletica visiva

Ha fatto il giro del mondo, in questi giorni, la notizia che in Ucraina stanno usando i cartelli stradali per confondere gli invasori russi e per mandarli a quel paese. Tutto è cominciato il 26 febbraio, nei primissimi giorni della guerra russo-ucraina, quando su Facebook l’agenzia Ukravtodor, responsabile della segnaletica stradale del paese sotto attacco, ha postato un invito alla popolazione suggerendo di «mandare gli invasori dritti all’inferno» smantellando i segnali. Il post era accompagnato dalla foto di un cartello con su scritto «andate a fare in culo», «andate a fare in culo ancora un volta» e «tornatevene a fare in culo in Russia». L’immagine era falsa, ma l’invito è stato in effetti accolto — ecco qualche esempio.

Ovviamente si tratta più che altro di un gesto simbolico — non è plausibile che una potenza militare come la Russia usi i cartelli stradali per orientarsi (ma, dato il disastro a livello logistico dimostrato finora, non è detto…) — ma che d’altra parte rivela, pur in uno scenario drammatico come quello di una guerra, l’importanza della segnaletica. Anche in un mondo dominato dalle mappe a portata di mano dentro a ogni smartphone e dalle app che attraverso la realtà aumentata sono in grado di dirti dove sei, cosa hai attorno e dove puoi passare, i cari, vecchi segnali fisici — i cartelli, le frecce, le linee colorate, le icone — sono ancora fondamentali. Ce ne accorgiamo, tuttavia, solo quando non fanno bene il loro dovere (un esempio a pochi passi da qui è la stazione sotterranea dell’alta velocità di Bologna: un irrazionale labirinto che mette alla prova la pazienza e l’orientamento di chiunque, turista o meno), o nel caso di eventi eccezionali che sfuggono alla grammatica universale della segnaletica (vedi la pandemia, che ha prodotto un gran numero di simboli e segnali non standard come quelli raccolti dal Pandemic Graphics Archive).

“You Are Here 2”, Victionary, 2022
(fonte: victionary.com)

Nonostante la scarsa considerazione da parte del pubblico dei non addetti ai lavori, però, la progettazione di sistemi di segnaletica e orientamento è — per chi fa grafica — una delle imprese in assoluto più soddisfacenti e importanti. Ed è a queste che è dedicato You Are Here 2, nuovo libro della casa editrice Victionary, di base a Hong Kong e specializzata in pubblicazioni relative al graphic design e alla cultura visiva in generale.

Pensato come ideale seguito a un primo volume (You Are Here) del 2012, presenta alcuni dei progetti più interessanti a livello globale: «che servano a guidare semplicemente le persone da un punto A a un punto B o a suscitare curiosità e piacere nell’esplorazione, questi progetti riflettono il lavoro di designer che sono abili nel fondere forma e funzionalità dimostrando pensiero creativo ed empatia» spiega l’editore, che mostra nelle oltre 270 pagine del volume alcuni tra i migliori esempi realizzati negli ultimi anni in tutto il pianeta.

“You Are Here 2”, Victionary, 2022
(fonte: victionary.com)
“You Are Here 2”, Victionary, 2022
(fonte: victionary.com)
“You Are Here 2”, Victionary, 2022
(fonte: victionary.com)
“You Are Here 2”, Victionary, 2022
(fonte: victionary.com)
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