LogoArchive ha collaborato con Standards Manual per un numero speciale sui logo federali degli USA

«Fresh Look Is Due In Federal Design» titolava il New York Times in un articolo del 12 febbraio 1973 in cui si parlava del cosiddetto Federal Design Improvement Program, un’iniziativa con cui il governo Nixon mirava a dare alle agenzie federali degli Stati Uniti uno standard ben definito a livello di immagine grafica, quindi dall’elemento più visibile — il logo — al più insignificante dei volantini informativi stampati.

L’intero progetto ebbe un lungo percorso: i primi semi vennero gettati durante la presidenza di Lyndon Johnson ma a farli fiorire fu Nixon, l’ultima persona che probabilmente ci si aspetterebbe avere sensibilità per questo genere di cose.
Nel ’71, quando lo scandalo Watergate era ancora lontano nel futuro, Nixon scrisse un memorandum a tutti i vertici delle agenzie. Il documento cominciava così: «Gli americani di tutti i ceti sociali stanno diventando sempre più consapevoli dell’importanza delle arti come fattore chiave per la qualità della vita della Nazione e delle loro vite individuali, sia in termini di disponibilità di grandi risorse culturali, sia per l’accessibilità di mostre e performance, o semplicemente per il godimento estetico di un buon design».
Al documento del presidente ne seguì uno di Nancy Hawks, che stava a capo del National Endowment for The Arts, l’agenzia federale che avrebbe poi gestito il programma. Hawks consigliò a tutti i capi-dipartimento delle decine di agenzie americane di domandarsi “come possono le arti e gli artisti essere d’aiuto per la propria agenzia e i suoi programmi?”.

Per il progetto furono inizialmente stanziati 100mila dollari e vennero organizzati incontri tra le agenzie e alcuni dei più importanti nomi del design e dell’architettura. Nell’aprile del ’73 ci fu una due giorni di congresso con più di 1000 partecipanti, e a capo dei lavori c’erano due tra i più grandi designer dell’epoca: Ivan Chermayeff e Richard Saul Wurman.
Negli anni in cui il Federal Design Improvement Program fu attivo — e cioè fino al 1981 — venne investita una gran quantità di denaro nell’iniziativa, e più di 40 agenzie ricevettero nuovi logo e manuali di immagine coordinata. Molti di essi sono oggi considerati delle pietre miliari della progettazione grafica e sono entrati nell’immaginario collettivo. Uno su tutti, il cosiddetto The Worm della NASA.

LogoArchive Extra Issue 7: Standards Manual, 2021
(courtesy: Richard Baird/LogoArchive)

A raccontare questa storia, non molto conosciuta al di fuori degli Stati Uniti e dei non addetti ai lavori, ora arriva un numero speciale di LogoArchive — l’imperdibile fanzine nata dall’omonimo account Instagram e fondata dal designer britannico Richard Baird per fare ricerca sui logo modernisti —, realizzato in collaborazione con un’altra bella realtà indipendente: la casa editrice newyorkese Standards Manual, portata avanti da Jesse Reed e Hamish Smyth e specializzata in curatissime riedizioni dei più importanti manuali di identità grafica del passato.

Frutto di un ideale abbraccio che attraversa l’Atlantico, LogoArchive Extra Issue 7: Standards Manual mostra alcuni dei logo prodotti durante quell’ambizioso progetto governativo e raccoglie degli affascinanti testi che riportano un po’ del “dietro le quinte” del Federal Design Improvement Program. A firmarli, il designer e storico del design Bill Shaffer, la Valerie Pettis — che disegnò il simbolo dell’Internationa Women’s Year delle nazioni unite mentre lavorava, unica donna, nella grande agenzia Henry Dreyfuss Associates — e infine il designer Lance Wyman, che progettò il logo della United States Information Agency Industrial Design USA Exhibition.

Prodotto in tre diverse versioni per altrettanti colori, LogoArchive Extra Issue 7: Standards Manual si acquista online. Sono 16 pagine più due inserti. Il design è opera dello studio americano Order e la carta è quella dell’azienda britannica G.F Smith.

LogoArchive Extra Issue 7: Standards Manual, 2021
(courtesy: Richard Baird/LogoArchive)
LogoArchive Extra Issue 7: Standards Manual, 2021
(courtesy: Richard Baird/LogoArchive)
LogoArchive Extra Issue 7: Standards Manual, 2021
(courtesy: Richard Baird/LogoArchive)
LogoArchive Extra Issue 7: Standards Manual, 2021
(courtesy: Richard Baird/LogoArchive)
LogoArchive Extra Issue 7: Standards Manual, 2021
(courtesy: Richard Baird/LogoArchive)
LogoArchive Extra Issue 7: Standards Manual, 2021
(courtesy: Richard Baird/LogoArchive)
LogoArchive Extra Issue 7: Standards Manual, 2021
(courtesy: Richard Baird/LogoArchive)
LogoArchive Extra Issue 7: Standards Manual, 2021
(courtesy: Richard Baird/LogoArchive)
LogoArchive Extra Issue 7: Standards Manual, 2021
(courtesy: Richard Baird/LogoArchive)
LogoArchive Extra Issue 7: Standards Manual, 2021
(courtesy: Richard Baird/LogoArchive)
LogoArchive Extra Issue 7: Standards Manual, 2021
(courtesy: Richard Baird/LogoArchive)
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