Qualche anno fa, nel libro Typewriters: Iconic Machines from the Golden Age of Mechanical Writing, l’attore Tom Hanks elencava le 11 ragioni per usare una macchina per scrivere:
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- La tua calligrafia è illeggibile. Voglio dire, illeggibile, così pasticciata e irregolare che usi lo stampato il corsivo nella stessa parola di cinque lettere. Il tipo di calligrafia che uno di quegli esperti legali, durante un processo, esaminerebbe e direbbe: «Oh, è colpevole!».
- Non puoi permetterti un computer o sei semplicemente troppo ottuso per capirlo.
- La tua religione proibisce l’uso di macchinari inventati dopo il 1867, quando John Pratt se n’è uscito fuori con lo Pterotype.
- I comunisti sono tornati al potere. La loro tecnologia era quasi all’apice coi razzi spaziali e le macchine per scrivere, e più o meno nello stesso momento.
- Vuoi la certezza che la tua lettera / nota / ricevuta / discorso / test o quiz / rapporto scolastico sarà, molto probabilmente, conservato a lungo, forse per sempre. È un dato di fatto: nessuno butta nulla di scritto a macchina nella spazzatura dopo una sola lettura. E-mail? Ne cancello la maggior parte prima di arrivare a leggere la firma.
- Ti piace molto l’esperienza tattile della digitazione: il suono, la qualità fisica del tocco, il rapporto e l’azione del ritorno del campanello, il carrello e la soddisfazione di estrarre una pagina completata dalla macchina, raaappp!
- Se ciò che stai scrivendo è lungo, la distrazione di far rotolare un’altra pagina nel carrello ti consente di raccogliere i pensieri.
- Sei un artista, come Picasso, e tutto ciò che scrivi è un’opera unica. La combinazione di qualità della carta, età del nastro, piccole stranezze della tua macchina per scrivere, uso improprio occasionale della barra spaziatrice, opzioni dei margini e dei rientri si sommano per rendere tutto ciò che scrivi tanto vario e unico come i pensieri che hai in testa e come le creste delle tue impronte digitali. Tutto ciò che scrivi è un irripetibile fiocco di neve.
- Possiedi una macchina per scrivere. È stata revisionata e funziona perfettamente. Il nastro è fresco. Tieni la macchina su un tavolo all’altezza corretta e non rinchiusa in un armadio ancora nella sua custodia. Hai accanto una piccola pila di materiale da cancelleria e magari alcune buste da lettera. La macchina per scrivere è pronta e facile da usare in qualsiasi momento della giornata.
- Ci tieni davvero a disturbare tutti gli altri clienti del bar.
- Macchina per scrivere = calamita per ragazze.

Quando dico Tom Hanks intendo proprio quel Tom Hanks, che, per chi non lo sapesse, è un grande collezionista di macchine per scrivere. Come ho già avuto modo di raccontare qui e qui, ne ha decine. E le usa. Qualche mese fa è anche uscita per Bompiani una sua raccolta di racconti che ruotano proprio attorno a questi ormai obsoleti apparecchi.
Obsoleti non per chi li adopera ancora, ovviamente, ed è proprio a questo gruppo di nostalgiche e nostalgici che è probabilmente dedicato il nuovo set lego Macchina da scrivere (macchina da o per scrivere? Eterno dilemma).
In uscita a inizio luglio, è composto da oltre 2000 pezzi ed è stato ideato da un fan Lego, tal Steve Guinness, di Chester, Regno Unito.
Il modello è ispirato a quello che usava il fondatore di Lego, Ole Kirk Kristiansen. Com’è facile immaginare, non funziona davvero, ma i tasti si possono schiacciare, il carrello si muove, il rullo gira e vi si può infilare un foglio di carta (il set arriva con una lettera di Thomas Kirk Kristiansen attualmente a capo del colosso danese e pro-pronipote di Ole).



