La 7ª edizione di Animaphix, il festival internazionale di film d’animazione di Bagheria

Era il 2015 quando Rosalba Colla, professionista in ambito cinematografico e grande appassionata di cinema delle origini, venne l’idea di mettere in piedi, in Sicilia, un festival interamente dedicato all’animazione d’autore.
Nel medesimo anno venne costituita l’associazione culturale QB, composta da un affiatato gruppo di persone già operanti nel settore, e in poco tempo venne organizzata la prima edizione di Animaphix, che si tenne a Bagheria, in provincia di Palermo.
Da allora il festival è diventato un punto di riferimento a livello internazionale, per la sua capacità di dar risalto ai talenti emergenti di tutto il mondo e al contempo di celebrare alcuni dei nomi storici del panorama dell’animazione, conquistando un pubblico attento a tutto ciò che si muove al di fuori delle dinamiche commerciali.

Giunto alla sua settima edizione, Animaphix quest’anno si divide in tre momenti: il primo — dal 31 maggio al 28 giugno — è la Animaphix Streaming Experience, una serie di incontri online e di proiezioni in streaming di opere fuori concorso.
Protagoniste e protagonisti del programma sono l’argentino Juan Pablo Zaramella, le italiane Magda Guidi e Martina Scarpelli (di lei abbiamo già parlato qui), il canadese Pierre Hébert e, dalla Bulgaria, Vessela Dantcheva e Ivan Bogdanov.

Il 27 luglio inaugurerà invece il vero e proprio festival dal vivo (fino al 1 agosto), ospitato presso gli splendidi spazi di Villa Cattolica – Museo Guttuso, a Bagheria. Qui verrà presentato un ricco programma di proiezioni, tra corti in concorso, proiezioni speciali, incontri con autori e autrici, performance dal vivo, installazioni, mostre e un focus sul cinema d’animazione ceco.
In gara per il Premio Renato Guttuso, dedicato al grande maestro dell’arte del ‘900, originario di Bagheria, ci saranno 12 film realizzati con la tecnica della pittura animata (dove ogni fotogramma viene dipinto singolarmente), alcuni dei quali in anteprima assoluta in Italia.

Al regista e pittore palermitano Manfredo Manfredi verrà invece consegnato il Premio alla Carriera, e verrà organizzata una retrospettiva che permetterà di riscoprire i suoi tanti lavori, realizzati dagli anni ‘60 a oggi (consiglio da parte nostra: andateveli a vedere qui, sono meravigliosi).

Infine, dal 12 al 15 ottobre prossimi, si terrà online la Animaphix Young, una rassegna d’animazione rivolta ad alunne e alunni delle scuole e suddivisa in fasce d’età (dai 6 anni, dagli 11 e dai 14).

Di seguito un piccola selezione con alcune delle opere presentate.

Animaphix Streaming Experience

TRAVELLING COUNTRY
di Vessela Dantcheva e Ivan Bogdanov
Bulgaria, Croazia, 2016

C’era una volta un paese in groppa a un cavallo gigante, ma in rovina per la stupidità e avidità. Ora, del suo antico splendore rimane solo la coda del cavallo, mentre le persone vivono all’ombra di quello che era un mondo felice.
Travelling Country è un film sulla collisione tra passato, presente e futuro. È un racconto fantastico sulla ricerca della propria identità e libertà.

SÌ, PERÒ…
di Magda Guidi
Italia, 2000

Un uomo cammina su un filo, una donna è sola accanto ad un pianoforte. L’equilibrio si rompe improvvisamente al suono di una nota, svelando un legame invisibile tra i due personaggi.
Il primo film di Magda Guidi realizzato durante il suo corso di studi alla Scuola del Libro di Urbino.

SAN LASZLO CONTRO SANTA MARIA EGIZIACA
di Magda Guidi
Italia, 2014

Il film è una commedia a soggetto puramente folle: continuano le avventure di San Laszlo, questa volta alle prese con una temibilissima Santa Maria Egiziaca. Battaglie apocalittiche tra mostri famelici, santi di serie B, amici disonesti, divinità inette, punk rocker resuscitati. San Laszlo danza picchia e tira calci.

YOU LOOK LIKE ME
di Pierre Hébert
Canada, 2014

«Ti ho superato, sono solo andato oltre, sulla strada, nella metropolitana,
o piuttosto ti ho visto, ti ho solo visto, alla televisione, nei quotidiani,
ho letto la storia della tua vita, ho visto le tue foto,
ti ho visto andare oltre, solo andare oltre,
ma non posso dimenticare i tuoi occhi, che mi dicevano:
“Fratellino, sorellina, tu mi assomigli”».

SCRATCH
di Pierre Hébert
Francia, 2018

Estratto dalla performance di incisione su pellicola dal vivo, presentata all’Auditorium del Museo Louvre a Parigi, il 14 ottobre 2018. Le immagini sono create in tempo reale incidendo i fotogrammi di formato 16 mm di due “loop” di pellicola proiettate da altrettanti proiettori. Il suono è anch’esso creato graffiando lo stesso tipo di pellicola nella zona dedicata alla banda ottica sonora.

COSMOETICO
di Martina Scarpelli
Italia, 2015

Come era prima della nascita dell’Universo? La realtà esiste solo perché la percepiamo? Una ragazza cerca di rispondere a questo grosso dilemma. Nel farlo, immagina di potere vuotare l’universo per arrivare alla minima parte di cosmo. Così ritrova sé stessa, sola come la più piccola parte dell’universo, un punto. Di fronte a questa ultima parte di mondo è forzata a scegliere se considerare se stessa come parte del Cosmo. O come la sua creatrice. Guardando questo piccolo punto, si ferma e si chiede: Potrò distruggere me stessa? O distruggerò l’universo?

LAPSUS
di Juan Pablo Zaramella
Argentina, 2007

Una suora curiosa si avventura nel lato più oscuro del suo mondo, e il suo mondo sembra cadere a pezzi, Oh my God!
Uno dei rari film dell’autore argentino realizzato non in stop motion ma disegnato al computer giocando esclusivamente sullo schermo diviso in due parti, una bianca e una nera in un gioco di progressiva sottrazione degli elementi che compongono il personaggio con una raffica di gag veramente esilaranti.

AT THE OPERA
di Juan Pablo Zaramella
Argentina, 2010

Un brevissimo e divertente sketch mirabilmente realizzato con la tecnica della animazione di pupazzi di plastilina ci porta ad una serata di gala davvero commovente all’Opera, Come fanno i cantanti a provocare tanta passione, con fiumi di lacrime nel sofisticato pubblico presente in sala?

Sezione “Pittura animata”

DREAMLAND
di Gianluigi Toccafondo
Italia, 2021

Un viaggio significativo nel patrimonio culturale italiano attraverso citazioni musicali dalla Tosca di Giacomo Puccini, litografie di Giovan Battista Piranesi e versi di Pier Paolo Pasolini. Dreamland porterà il pubblico in alcuni dei più bei siti UNESCO italiani: Villa d’Este e Villa Adriana a Tivoli, il centro storico di Roma con il Foro Romano, il Colosseo, Piazza Navona, Castel Sant’Angelo e molto altro. Passando per le profondità del Tevere, si arriverà anche nelle zone più periferiche della città per scoprire ancora tanta bellezza e tante storie sulla contemporaneità in un viaggio visivo e musicale così suggestivo da rivelare l’identità culturale italiana.

LOVE IN TIME OF TOURISM
di Vessela Dantcheva
Bulgaria, 2020

Osservazione festosa delle gioie del turista, in un turbinio di abbondanza di cibo, bandiere, musica, carne, alcol, lussuria e desiderio. Il tutto condito al sapore di Messico.
Il film è basato sulla poesia Love in Times of tourism (l’amore ai tempi del turismo) di Petar Tchouhov e fa parte della raccolta di poesie animate Mark and Verse.

SOGNI AL CAMPO
di Magda Guidi e Mara Cerri
Francia, Italia, 2020

Un ragazzo cerca il suo gatto lungo un fiume. Non lo trova. Sta per morire e si è allontanato da tutto per trovare l’intimità. Il bambino arriva alle porte del tempo, dove i morti scompaiono e i vivi li lasciano andare. Il bambino ha paura, entra in una foresta di simboli e ricordi. Cresce. Le sue illusioni di bambino si dissolvono e si mescolano al paesaggio.

THE HANGMAN AT HOME
di Michelle e Uri Kranot
Danimarca, 2021
(anteprima nazionale)

A cosa pensa il boia quando la sera torna a casa dal lavoro?
Ispirato all’iconica poesia di Carl Sandburg (1922), The Hangman at Home esplora i temi dell’accettazione e della partecipazione.
Il film d’animazione invita a entrare in cinque storie intrecciate mostrando persone colte in un momento cruciale: sono fragili, giocose, terrorizzate, contemplative, confuse, curiose. Guardiamo le loro azioni intime in uno stato riflessivo e loro ricambiano lo sguardo trasformandosi da spettatori a testimoni. Il film non parla di impiccati, ma della strana intimità che deriva dall’essere umani, e della connessione tra spettatore, testimone e complice.
The hangman at home svela che siamo tutti uguali in questi momenti, mentre solleva anche questioni di responsabilità.

THE OTHER
di Arash Akhgari
Canada, 2020

Ci confrontiamo costantemente con l’Altro, sia simbolicamente che letteralmente. Nel processo di risposta all’Altro simbolico, è difficile dire se la risposta è al soggetto o alla nostra proiezione. Questa animazione cerca di visualizzare questa domanda all’interno del contatto sociale di un individuo o di una folla.

THEY DANCE WITH THEIR HEAD
di Thomas Corriveau
Canada, 2021
(anteprima nazionale)

La testa mozzata di un coreografo è tenuta prigioniera da un’aquila su un’isola deserta.
Con un’abbagliante padronanza del disegno e della pittura, il film ci porta nel mondo sensibile di un artista follemente innamorato della danza.

Manfredo Manfredi

Palermo, 1934

Nel 1958 si diploma in Scenografia all’Accademia di Belle Arti. Inizia la sua attività di scenografo nel 1960, nel 1962 realizza i disegni per la sigla di Carosello e le scenografie di film, documentari e spettacoli televisivi. La sua sperimentazione nel campo del cinema d’animazione inizia nel 1963, con cortometraggi di denuncia sociale come Ballata per un pezzo da novanta (1966) sulla mafia siciliana, o Su sàmbene non est abba (Il sangue non è acqua, 1968), sul banditismo in Sardegna. Dal 1968 al 1975 si dedica alla regia di numerosi film brevi prodotti dalla Corona Cinematografica. Del 1975 è Uva salamanna che vince il Festival cinematografico internazionale di Mosca. Nel 1977 ottiene la nomination all’Oscar come miglior cortometraggio d’animazione con Dedalo. Negli anni successivi diventa socio della romana Cineteam e realizza film istituzionali, special televisivi, decine di spot pubblicitari e sigle TV. Negli anni novanta, realizza due notevoli adattamenti cinematografici da opere letterarie: Il canto XXVI dell’Inferno di Dante (conosciuto come Canto di Ulisse) e Le città invisibili da Italo Calvino. Nel contempo come pittore sviluppa la sua ricerca nell’ambito dell’espressionismo astratto, attività che continua tutt’oggi. Dopo 20 anni interamente dedicati alla pittura ritorna al cinema d’animazione nel 2018 con il film Lo spirito della notte.

Le sue animazioni si possono vedere online sul sito di Nomadica.

BALLATA PER UN PEZZO DA NOVANTA
di Manfredo Manfredi
Italia, 1965

Opera di grande impegno sociale del primo periodo artistico di Manfredi, contraddistinto dalla proficua collaborazione con Guido Gomas. Coraggioso lavoro sulla mafia, di effetto violento e dai contenuti vibranti, nei cui vivi colori è facile ritrovare i toni contrastanti della sofferta pittura di Guttuso.
Il film è dedicato alla figura di Serafina Battaglia, una delle tante vedove della lupara che, contravvenendo alle regole dell’omertà, smascherò i responsabili di un omicidio.

K.O.
di Manfredo Manfredi
Italia, 1969

È la storia di un doppio fallimento. L’ambulanza attraversa la notte, i medici cercano di salvare un uomo, il suo cuore pulsa ancora. Su un ponte della ferrovia un altro uomo accovacciato presso i binari, è un ex pugile, oggi venditore di noccioline nello stesso stadio dove un tempo gareggiava. Dal flusso dei suoi ricordi assistiamo al suo ultimo incontro fino al K.O. finale che si va a collegare con la scena iniziale del film con l’ambulanza, i medici e il cuore che lentamente si ferma. L’uomo dal ponte si lancia nel vuoto ma viene salvato….
E’ mattina, il primo sole scopre l’uomo seduto presso il fiume… la vita continua.

ROTOCALCO
di Manfredo Manfredi
Italia, 1970

Appunti di taglio giornalistico su avvenimenti tipici nel mondo degli anni ’70, trattate con un linguaggio di immagini serrato, quasi telegrafico: un susseguirsi di flash che ci danno una visione drammatica, lirica e fantastica di alcuni miti, paure, aspirazioni della nostra società, visti come sfogliando le coloratissime pagine di un rotocalco.

IL MURO
di Manfredo Manfredi
Italia, 1970

Un film sugli orrori della guerra e sulla responsabilità morale dell’artista che vuole rappresentarla.
Il film di taglio gotico è del 1970, sono quelli gli anni della grande paura della Bomba, la guerra fredda domina la politica internazionale e il conflitto del Vietnam è agli esordi. L’idea del film parte proprio da queste paure che tanto animavano le coscienze di allora. Il film è una riflessione sulla violenza e sulla pretesa “verità” dell’opera d’arte: la verità sta nella vita, l’arte è un sogno… forse.
Il film si avvale dei miei primi tentativi dell’autore di pittura diretta sia sotto l’occhio della cinepresa, sia direttamente sulla pellicola.

SOTTERRANEA
di Manfredo Manfredi
Italia, 1972

Le fantasticherie di un uomo che viaggia sulla metropolitana, stimolato dalla realtà sfuggente e vagamente inquietante della notte. I sogni corrono liberamente in un fluire di dormiveglia prendendo l’avvio da fatti di per sé insignificanti: il fumo di una sigaretta, le luci abbaglianti che passano, il rumore ritmico e cullante del treno, un volto appena intravisto nel buio.

DEDALO
di Manfredo Manfredi
Italia, 1976

L’apertura di una finestra per il vento, nell’interno vuoto un uomo e una donna siedono uno di fronte all’altro. L’uomo si alza per chiudere la finestra ma passando dietro alla donna, la afferra, la soffoca, la uccide. Poi la storia si srotola in un continuo rimbalzo di situazioni dove la percezione del presente, del passato la pura immaginazione, si sovrappongono sfumando i propri limiti,  ambigui e allusivi, fino alla chiusura del cerchio e del racconto.
E ancora: il vento, l’apertura della finestra, l’uomo e la donna, l’uomo che si alza e sfiora la donna con una mano , lei si volta in un gesto affettuoso e complice, poi l’uomo chiude la finestra… Nulla è successo?… Un film sull’ambiguità delle cose in un labirinto memoriale.

LE CITTÀ INVISIBILI
di Manfredo Manfredi
Italia, 1998

L’Istituto Italiano degli Studi Filosofici Mondo 3 di RAI Educational, invitò Manfredo Manfredi a dare un’interpretazione ad uno dei tanti testi della grande letteratura mondiale. L’artista scelse Le città invisibili di Italo Calvino che già amava e che, per il suo modo visionario, sentiva particolarmente vicino. Realizzato in disegno su carta, adatto alla fluidità del racconto e alla magia onirica del ricordo nel ritmo ripetuto del tempo.
Riaffiora poi il reale che riconduce lo spettatore al foglio di carta che svela il quotidiano esibendo i processi di costruzione del film: i disegni all’interno del fotogramma svelano i numeri d’identificazione delle scene, i nomi delle città, il quotidiano insomma riconquista lo spazio.

LO SPIRITO DELLA NOTTE
di Manfredo Manfredi
Italia, 2018

La notte è spesso intesa come un luogo “altro” dove la mente si avventura nell’approssimarsi del sogno o nella lucida speculazione intellettuale. La notte è spesso un luogo dell’arte ed è a questo spazio fisico e mentale che si rivolge questo breve film. Così Manfredo Manfredi descrive le motivazioni di questo cortometraggio. Come in un testamento basato sulla memoria l’artista ritorna nei suoi atelier, in Italia e in Africa, di notte. Le fantasie, le inquietudini, i ricordi si sovrappongono e prendono vita, fino all’alba, quando il mondo riprende la routine quotidiana. Il nuovo film di un maestro dell’animazione italiana.

Un messaggio

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