Beni Mobili: la call del Fritz Festival

Opere d’arte stampate sui cartelli fluo AFFITTASI: nel Vallo di Diano una mostra diffusa dedicata agli spazi vuoti di una provincia che si sta spopolando.

Quando si torna dopo tanto tempo nei luoghi familiari ci si sente fuori sincrono. L’immagine di ciò che era, rimasta perlopiù intatta nel ricordo, non corrisponde più a quella di ciò che è. L’esempio più evidente è la parata di insegne sulle strade e le vie un tempo abituali: laddove c’era un negozio di giocattoli in cui andavi con la nonna qualche settimana prima di Natale (solo a vedere, “ufficialmente”, in realtà a esprimere desideri che chissà, poi, se il vecchio col pancione avrebbe esaudito) ora sorge un’agenzia di lavoro interinale. Al posto di una drogheria, l’ennesimo locale in stile finto-autentico. Un nulla affollato di distributori automatici in luogo della videoteca dove si passava il sabato pomeriggio a scegliere un film per il fine settimana.
Il temporaneo ritorno diventa così un metro del tempo che passa, più evidente e quindi un po’ più traumatico rispetto ai microscopici mutamenti che avvengono nel quotidiano.

Quando, però, al posto di nuove insegne, nuove vetrine e serrande ridipinte appaiono spazi vuoti e chiusi, i cartelli AFFITTASI o VENDESI come uniche note colorate in mezzo a tanto grigio, allora, alla sensazione di scollamento temporale e quel pizzico di nostalgia che questa si porta dietro, subentra lo scoramento.
Ci si sente testimoni inutili di una morte lenta, tanto silenziosa quanto inesorabile. È ciò che accade nelle nostre province, nei paesini e nelle cittadine delle zone interne, che anno dopo anno si spopolano oppure diventano paesi e quartieri-dormitorio.

Proprio da quei cartelli fluo, che vanno a comporre la mappatura del tramonto della provincia, è arrivato lo spunto che sta alla base del progetto Frtiz Beni Mobili, iniziativa di un festival culturale che si tiene da un paio d’anni a Sala Consilina, cittadina di 13mila abitanti nel Vallo di Diano, in provincia di Salerno.

(courtesy: Fritz Festival)

Nato dall’idea di un graphic designer, una copywriter, un geografo, un produttore di insegne luminose e un bartender, Fritz è un festival che si autodefinisce “senza scuorno”.
«Il modo più opportuno per renderne il senso del termine dialettale scuorno è distinguerlo dalla vergogna pura e semplice. Lo scuorno ha in sé una componente sociale: è il ritegno che bisogna avere per muoversi tra gli altri. Spesso viene usata l’espressione “essere senza scuorno” per descrivere una persona che non si lascia influenzare dal contesto e non si preoccupa di come possano apparire o essere interpretate le sue azioni. Abbiamo deciso di adottare “l’assenza di scuorno” come attitudine per raccontare senza ipocrisia, senza veli e senza retorica il contesto provinciale a partire dalle piccole cose», spiegano gli organizzatori, che in due edizioni hanno portato a Sala Consilina musica, incontri culturali, mostre, workshop, spettacoli, dibattiti, sport di provincia (ad esempio il Mondiale di Carte e quello di Bocce) e concerti segreti in luoghi desueti (come teatri in disuso e vecchie officine meccaniche).

Fritz Beni Mobili è, appunto, una nuova iniziativa, che punta a creare una mostra diffusa usando il format dei cartelli fluorescenti AFFITTASI per ospitare, negli spazi vuoti di Sala Consilina e del Vallo di Diano, opere di artistз e progettistз senza limiti di provenienza ed età.
«Questi colori fluo campeggiano sulle vetrine, sulle porte delle case, sulle finestre e raccontano solo una cosa: qui qualcosa c’era, qui qualcosa non c’è più. Abbiamo ridisegnato i cartelli in formato 1,4 x 1 m, lasciando uno spazio centrale a disposizione di qualsiasi artista volesse prendere parte all’iniziativa, quindi grafici, illustratori, fotografi, poeti», ci hanno spiegato gli organizzatori.
Sui poster, oltre all’opera, stampata rigorosamente in nero, ci sarà anche il numero di telefono reale dei proprietari degli immobili, così da creare una sorta di cortocircuito tra l’arte e quella che è la vera funzione dei cartelli.

Tutte le informazioni per partecipare sono qui.

Un messaggio

Frizzifrizzi è sempre stato e sempre rimarrà gratuito. Si tratta di un progetto realizzato ogni giorno con amore e con impegno. La volontà è di continuare a farlo cercando di tenere al minimo la pubblicità. Per questo ti chiediamo una mano — se vorrai — con una piccola donazione. Potrai farla su PayPal.

GRAZIE DI CUORE.