Saluti e baci: grazie a Daniele Catalli puoi inviare una cartolina illustrata a un* negazionista (o a chi vuoi)

La narrazione collettiva che ha accompagnato l’arrivo e accompagna tuttora l’evoluzione della pandemia è come un ottovolante che sale verso vertiginose altezze di allarmismo e preoccupazione per poi ridiscendere a tutta velocità lungo ripide pendenze di immotivato e frettoloso ottimismo, seguendo lo sviluppo a campana dei grafici dei contagi ma con una frequenza assai maggiore e pressoché quotidiana (su uno stesso giornale non di rado si trovano notizie in palese contraddizione tra loro per fatti e per spirito, in uno spettro emotivo che va dal fiducioso al volutamente catastrofista fino alla pura masturbazione dell’ego di chi scrive o chi viene intervistato).
Tutta questa agitazione giornaliera, che si porta dietro uno strascico di dimensioni incalcolabili di ulteriori commenti e opinioni su tutti i principali social, ha contribuito ad offuscare, allontanare e a mettere temporaneamente da parte il dibattito fondamentale di questa nostra era, e cioè quello sulla crisi climatica e ambientale.

Impegnati (giustamente) a risolvere una catastrofe (non del tutto) inaspettata, stiamo dimenticando che “dietro” al grande telo (che ci auguriamo) provvisorio con su scritto Covid-19 ce n’è una ancora più grande, causa e al contempo conseguenza di tutte le altre. Una catastrofe che si avvicina inesorabile, senza alcuna soluzione in vista, e che di sicuro nessuno ha messo “in pausa”, come quando devi andare in bagno durante un film o una serie tv su Netflix, semplicemente perché il tasto pausa, in questo caso, non esiste.
Sappiamo tutti che non esiste essere umano in grado di farsi carico di ogni problema — che sia esso privato o collettivo —, e che è altrettanto impossibile anche semplicemente badare a, ricordarsi di, ecc. ecc.
Tuttavia, se la salute ancora tiene, il cibo in tavola arriva e un tetto sopra alla testa ce l’abbiamo (sembra scontato? Non lo è), preoccupiamoci di tanto in tanto anche di dare un’occhiata a ciò che succede “dietro al telo”, anche quando ciò che vediamo ci appare lontano e offuscato. Preoccupiamoci e mandiamo dei “memento”, a noi stessi e agli altri.

(courtesy: Daniele Catalli)
(courtesy: Daniele Catalli)

Daniele Catalli, artista multidisciplinare romano ma di base a Torino, capace di fare mille cose e tutte bene (illustrazione, arte pubblica, editoria, scenografia per cinema e teatro, installazioni, filastrocche della quarantena, remake delle copertine dei libri…), come memento ha scelto delle cartoline, dispositivi ormai obsoleti provenienti da un passato in cui il gesto e il tempo dello scegliere, scrivere e spedire erano già di per sé significativi.

(courtesy: Daniele Catalli)

Intitolato Saluti e Baci, il progetto si inserisce nell’ambito del cosiddetto graphic journalism e consiste in una serie di cartoline illustrate su temi fondamentali come i disastri ecologici, i danni del capitalocene, il negazionismo riguardo alla crisi climatica.
Periodicamente Catalli ne disegna di nuove, che si possono acquistare online e far spedire, dallo stesso artista, a qualcuno — a noi stessi, a un*amicǝ, oppure, come suggerice l’illustratore, a un negazionista o «ai tuoi meschini politici».
Prodotte in edizione limitata di 500 per ciascun soggetto, le cartoline sono stampate su carta Fedrigoni da 360gr., certificata FSC e fatta con fibre riciclate, senza piombo, acidi sbiancanti o cloro.
Sul retro è possibile far scrivere da Catalli un messaggio a proprio piacimento, e c’è anche un codice QR che rimanda a link sul tema specifico della cartolina.

Ciliegina sulla torta: tutto il ricavato (il 100%) andrà a diverse associazioni ed enti benefici, che via via cambieranno.
Al momento a ricevere il denaro sarà Legambiente.

(courtesy: Daniele Catalli)
(courtesy: Daniele Catalli)
(courtesy: Daniele Catalli)
(courtesy: Daniele Catalli)
(courtesy: Daniele Catalli)
(courtesy: Daniele Catalli)
(courtesy: Daniele Catalli)
(courtesy: Daniele Catalli)
(courtesy: Daniele Catalli)
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