Le copertine disegnate a mano da Daniele Catalli

Quello che stiamo vivendo verrà ricordato come uno dei periodi più creativi degli ultimi decenni? Vedremo (anche perché il termine periodo implica anche una fine e per ora è ben chiaro solo l’inizio). Di sicuro alcuni tra quelli che hanno più tempo a disposizione lo stanno usando per cimentarsi in progetti che finora se n’erano rimasti nel proverbiale cassetto o in un angolino della testa.
Tra l’altro, in settimane in cui le risorse non primarie scarseggiavano (paradossalmente, nell’epoca con più abbondanza nella storia dell’umanità) c’è chi ha usato la penuria di materiali come stimolo per arrangiarsi con ciò che aveva sottomano — ennesima dimostrazione di come ai veri talenti basti davvero poco: un pennarello e della carta trovata tra gli scaffali, ad esempio, come dimostra l’illustratore romano Daniele Catalli, che si è messo a creare le sovraccoperte dei libri che ha in casa.

«Da qualche giorno ho iniziato un progettino che avevo in mente da un po’: ridisegnare le copertine di tutti i miei libri. Una piccola riflessione sulla necessità di personalizzare quanto ci circonda e ritrovare uno spazio di tranquillità, almeno nel momento della lettura, lontano dal rumore visivo che vi viene imposto e dalle immagini e i colori stereotipati legati ai vari generi letterari», spiega Catalli, che contemporaneamente sta anche portando avanti un’altra iniziativa, La Filastrocca della Peste, insieme a Lucio Villani (ne ho parlato appena qualche giorno fa).

(courtesy: Daniele Catalli)
(courtesy: Daniele Catalli)

Il fatto di rendere unica la sua libreria mi ha ricordato una notizia letta tempo fa, quella di Thatcher Wine e della sua società Juniper Books, che cura librerie personalizzate sui gusti (e lo stile) delle celebrità, realizzando anche sovraccoperte ad hoc in base alle preferenze e — soprattutto — all’arredamento. Cosa che francamente mi aveva messo i brividi.

Quella di Catalli però è un’idea che parte da tutt’altro spirito e con risultati assai differenti e genuini.
«Le copertine sono fatte in maniera molto istintiva, senza pensarci troppo: nessuna regola di composizione o impaginazione, nessuno schizzo preparatorio ma solo inchiostri e carte diverse che ho in studio», racconta lui. «L’obbiettivo è liberarsi per un momento dell’ossessione di disegnare una copertina che “funziona”, che spicca sullo scaffale, che mette in ombra le altre eccetera eccetera, disegnando solo la prima (o forse la seconda) cosa che mi viene in mente quando penso a quel libro. Un’immagine che mi piace, che può parlare di tutto il libro, di una parte soltanto, della persona che me lo ha regalato o l’occasione in cui l’ho comprato».

Man mano che le realizza, Catalli le pubblica su Instagram, dove si possono seguire le varie fasi della customizzazione (oltre che sbirciare tra i titoli letti dall’artista romano).

(courtesy: Daniele Catalli)
(courtesy: Daniele Catalli)
(courtesy: Daniele Catalli)
(courtesy: Daniele Catalli)
(courtesy: Daniele Catalli)
(courtesy: Daniele Catalli)
(courtesy: Daniele Catalli)
(courtesy: Daniele Catalli)
(courtesy: Daniele Catalli)
(courtesy: Daniele Catalli)
(courtesy: Daniele Catalli)
(courtesy: Daniele Catalli)
(courtesy: Daniele Catalli)
(courtesy: Daniele Catalli)
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