Tesori d’archivio: i pattern Art Déco di Emile-Allain Séguy

Nato in Francia nel 1877, Emile-Allain Séguy fu uno dei più grandi artisti decoratori di inizio ‘900, sebbene oggi sia poco conosciuto e spesso scambiato per un suo conterraneo quasi omonimo e quasi coetaneo, l’entomologo e zoologo Eugène Séguy. Come racconta il Design Observer, le informazioni sui due, in rete, talvolta si mescolano, causando «la fusione di queste due figure in un mitico terzo uomo», l’inesistente Eugene Alain Séguy, presente in decine di migliaia di risultati nelle ricerche su Google, che a sua volta fa un errore surreale, non attribuendo a Séguy un anno di morte (in realtà è scomparso nel 1951) e segnalandolo, incredibilmente, come vivente: un miracolo della natura, coi suoi 142 anni di età.

Nato in un minuscolo paesino della Nuova Aquitania e figlio di un industriale tessile, il Séguy decoratore studiò alla Scuola di Arti Decorative di Parigi e diventò presto una delle firme più interessanti dello stile Art Nouveau, prima, e dell’Art Déco, poi, lavorando nella decorazione della ceramica, nella gioielleria, nell’arredamento e nel tessile, entrando a far parte del prestigioso Atelier Primavera, il laboratorio artistico dei grandi magazzini Printemps, e pubblicando un decina di raccolte di disegni, prevalentemente realizzati con la tecnica del pochoir, all’epoca molto in voga.

Uno dei suoi capolavori è Prismes, uscito nel 1930, disponibile integralmente online ed evidentemente in stile Art Déco. Pieno di pattern di ispirazione geometrica, naturalistica ed esotica, il libro pare anticipare l’estetica anni ’80 e alcune opere sembrano uscite dai cataloghi di una mostra del gruppo Memphis, o dagli archivi di Fiorucci e Naj-Oleari.

Altre tavole tratte dalle opere di Séguy si possono trovare sul sito della New York Public Library e su quello del Met.