Poster, stampe in tiratura limitata, fanzine, leporelli, libri d’artista, riviste indipendenti, cartoline illustrate: c’è un minimo comun denominatore in tutto questo, oltre al duro lavoro per realizzare ciascuno di essi, e quel minimo comun denominatore è la carta, il supporto per eccellenza, lì dove scripta manent, al contrario del digitale, dove sia scripta che verba volant al primo blackout, #facebookdown o #instagramdown.
Moritura, sostengono gli stolti, ma in realtà sempre più rilevante, la carta ha ormai dimostrato di saper coesistere con l’immaterialità della rete che, almeno per ora, non può competere sul piano dell’esperienza tattile, olfattiva, persino visiva. In una parola: concreta.
Proprio la carta è la grande protagonista di un festival che, per l’appunto, si chiama PAPER ed ha un formato particolare: invece di un solo, grande evento annuale si sviluppa in tanti piccoli appuntamenti a cadenza più o meno mensile, raggruppati in “stagioni” caratterizzate da incontri, presentazioni, mostre, laboratori e soprattutto da mostre-mercato di libri, fanzine, poster e meraviglie cartacee realizzate da illustratori, grafici, artisti e piccoli editori.

(courtesy: PAPER)
Nato nel 2017 da un progetto di due realtà culturali romane — il blog Cottonmag e il negozio online di riviste, libri e cancelleria Soul Studio — PAPER ha aperto lo scorso ottobre la sua terza stagione, e il prossimo 10 novembre ci sarà il secondo appuntamento, ospitato negli spazi del Monk di Roma.
Oltre al mercato ci sarà la presentazione del primo numero di Friscospeaks — pazza rivista curata da Francesco Ciaponi, fondatore della casa editrice e blog Edizioni del Frisco — e il live drawing di Marco About.
Qui sopra, foto delle scorse edizioni di PAPER
(courtesy: PAPER)